Lodi, screening contro epatite C: oltre 250 adesioni nella prima settimana

La campagna ministeriale è rivolta a chi è nato tra il 1969 e il 1989. Si stima che in Lombardia siano 50mila le persone affette dal virus Hcv

Infografica HCV, i numeri dell'epatite C

Infografica HCV, i numeri dell'epatite C

Lodi, 21 giugno 2022 - In una settimana oltre 250 utenti dell' Asst di Lodi hanno già deciso di sottoporsi al test per la diagnosi dell’epatite C relativo alla campagna di screening avviata il 13 giugno scorso. Il dato si riferisce agli utenti che si sono presentati al Cup e nei quattro Punti prelievo dell’Asst per esami ematici e ai quali è stato proposto lo screening gratuito per l’Epatite C da parte dei nostri operatori. P

er poter effettuare una diagnosi precoce e intervenire tempestivamente contro questa infezione, infatti, il Ministero della Salute ha promosso una campagna di screening per l’Epatite C in tutti i soggetti nati tra il 1969 e il 1989, che non hanno mai assunto farmaci orali di ultima generazione per il trattamento dell’epatite (disponibili dal 2015), a cui Regione Lombardia ha aderito. L’Epatite cronica C (causata dal virus Hcv) è un’infezione che non dà sintomi ma è tuttora la principale causa di cirrosi e tumore del fegato.

In Lombardia si stima che circa 150mila persone presentino l’infezione da Hcv (in Italia tra l’1% e l’1,5% della popolazione), ma molti di questi casi rimangono non diagnosticati. Oggi, fortunatamente, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi, con scarsi o nulli effetti collaterali. Per questo, ai cittadini che accedono ai Punti prelievo e ai pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, viene proposto lo screening qualora rientrino nella fascia di età prevista dalla campagna. Il test prevede un prelievo di sangue per la ricerca degli anticorpi anti-HCV, effettuato contestualmente agli esami del sangue di routine: il risultato viene consegnato insieme agli esiti degli esami. I soggetti che risulteranno positivi al virus saranno presi in carico dagli ambulatori di Epatologia per il trattamento dell’Epatite C con l’obiettivo di eliminare il virus, permettendo così di prevenire lo sviluppo di una malattia del fegato e delle sue complicanze più gravi (cirrosi e tumore del fegato).