Lodi effetto Omicron, commercio in apnea: "Dateci aiuti"

Lodi, il segretario provinciale Galuzzi: stiamo vivendo una sorta di lockdown anche per i consumi

Isacco Galuzzi, segretario provinciale di Confcommercio Lodi

Isacco Galuzzi, segretario provinciale di Confcommercio Lodi

Lodi, 17 gennaio 2022 -  L’effetto Omicron preoccupa i commercianti del Lodigiano. Il dato emerge chiaramente dai risultati del sondaggio di Confcommercio Milano, Monza e Lodi, con i dati elaborati dall’Ufficio Studi, che ha coinvolto oltre mille imprese nelle tre province (circa un centinaio quelle lodigiane). Maggiori risposte da ristorazione (26%), servizi (20%), dettaglio non alimentare (19%). Per il 72% la moltiplicazione dei contagi ha provocato il calo della clientela e per il 41% ci sono difficoltà per dipendenti/collaboratori a casa in quarantena. Segnalati problemi anche nei rifornimenti (21%). Solo l’8% delle imprese non rileva variazioni significative. Pesa e ha conseguenze economico/organizzative dirette per molti operatori anche la crescita dello smartworking: lo rileva il 68% delle imprese. In particolare per ristorazione e ricettività (87%). E il 67% valuta una ricaduta negativa sugli affari con l’eventuale passaggio della Lombardia in zona arancione che comporterebbe molte limitazioni senza Green Pass: il 57% stima una perdita variabile dal 10 al 30%. Il 10% teme anche il rischio di chiusura. "I dati parlano chiaro – afferma il segretario di Confcommercio di Lodi, Isacco Galuzzi –. Siamo in una situazione difficile e i commercianti lo stanno avvertendo. Gli affari sono in calo, perché la variante Omicron ha creato difficoltà, una sorta di lockdown anche per i consumi. E a questo si aggiungono le preoccupazioni per i rincari delle bollette di luce e gas che rischiano di pesare moltissimo sui conti di tante realtà. Servono soluzioni, magari ulteriori contributi da parte del Governo per poter sostenere chi è in difficoltà". Altissima – il 91% delle imprese - è l’insoddisfazione sulle misure economiche ora in vigore per contrastare gli effetti dell’emergenza Covid. Come priorità il 37% chiede agevolazioni fiscali, il 28% maggiori e più rapidi indennizzi, una moratoria creditizia il 18%, la cassa integrazione Covid il 17%. C’è fiducia nel vaccino: l’80% è d’accordo con l’obbligo introdotto per gli over 50. Più articolata, invece, la valutazione generale sui provvedimenti e le iniziative per contrastare l’emergenza pandemica: misure eccessive per il 55%, insufficienti per il 45%.