Agenzia per il Po: indagato il direttore Meuccio Berselli. "Ha preso una tangente"

Gli investigatori hanno recuperato tremila euro in contanti all'interno di un borsone nella casa del dirigente. Nei guai un altro funzionario e un imprenditore edile

Lo scambio di una busta sospetta è la "pistola fumante" dell'inchiesta che rischia di provocare un terremoto all'Aipo, l'Agenzia interregionale per il fiume Po, organismo di coordinamento delle politiche riguardanti il più grande bacino idrografico italiano.

Sono in corso da questa mattina, venerdì 3 febbraio, perquisizioni e sequestri da parte dei militari della Guardia di finanza, delegati dalla procura di Parma, negli uffici dell'agenzia, che ha sede nella città ducale. Le ipotesi di accusa presenti nel fascicolo sono corruzione e peculato. Sotto osservazione c'è, in particolare, l'incontro fra il direttore dell'Aipo, il geologo parmense Meuccio Berselli e un imprenditore edile durante il quale ci sarebbe stato lo scambio di una busta, immediatamente controllata dai finanzieri, con dentro tremila euro in contanti. Un altro scambio di buste sarebbe stato osservato, sempre dalle stesse Fiamme Gialle, tra lo stesso imprenditore e un altro dirigente di Aipo. 

Oltre alla sede di Aipo vengono perquisiti anche i locali dell'impresa edile di proprietà dell'uomo d'affari "monitorato" e le abitazioni dei principali indagati. A casa di Berselli, nominato direttore dell'Aipo dopo aver ricoperto il ruolo di segretario generale dell'Agenzia di Bacino del Po, è stato trovato, in un borsone, avvolto in un elastico, il denaro contante pari a tremila euro. I soldi sono stati sequestrati. In casa dell'altro dirigente sono state trovate diverse buste con oltre 23mila euro. L'ipotesi di reato, nell'indagine condotta dalla Guardia di Finanza coordinata dalla procura parmigiana diretta da Alfonso D'Avino, è anche quella di peculato perché l'indagine era nata per verificare il possibile uso indebito di un'auto di servizio.

Cosa è l'Aipo

L'Aipo, Agenzia interregionale del fiume Po, al centro dell'indagine, è un ente strumentale delle Regioni Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. Istituita nel 2003, cura la gestione del principale bacino idrografico italiano. I suoi impegni, svolti per conto delle quattro Regioni, sono molteplici: vanno dalla sicurezza idraulica in senso stretto, alla gestione del demanio idrico, alla navigazione fluviale. Nell'ultimo periodo è stata impegnata, in particolare, su due fronti: la gravissima crisi di siccità che ha investito in estate (ma continua tutt'ora, con il grande fiume ai minimi storici mensili) e i progetti finanziati con i fondi del Pnrr. Con compiti diversi e con il controllo diretto da parte del governo attraverso il ministero dell'Ambiente, opera l'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po. Entrambe hanno sede a Parma e, per ovvie ragioni, lavorano spesso a stretto contatto.