
Massimo Vajani
Lodi, 4 giugno 2020 - «La situazione dei contagi è notevolmente migliorata, anche se ci sono ancora casi di positività con relative quarantene. L’ideale, a bocce ferme, sarebbe se la Regione facesse una ‘fotografia istantanea’ sottoponendo tutti ai tamponi". Massimo Vajani, che in questi mesi è stato sul campo e ha seguito l’andamento dei contagi come medico di base e presidente dell’Ordine dei Medici di Lodi, ricorda che ci sono ancora "situazioni di positività perché le persone possono essere asintomatiche. Da due settimane non ho mandato più pazienti ai 3 ambulatori covid aperti negli ospedali ma venerdì a Cavenago una famiglia è finita in quarantena perché risultata positiva. L’attenzione deve sempre essere massima". La posizione di Vajani, dunque, non è molto diversa da quella di Daniela De Carlo, docente che ieri chiedeva, attraverso le pagine de Il Giorno, test regionali rapidi (sierologici) per tutti, almeno quelli che intendono lasciare la Regione per turismo, pur con dei distinguo.
«Probabilmente la Lombardia li ha fatti a pagamento perché non ce la fa a gestirli tutti, ma sarebbe ottimale se fosse la Regione ad effettuarli. Chi vuole spostarsi e fa il test sierologico, rapido o no, è tranquillo solo se è positivo, perché ha superato il virus, ma se il risultato è negativo e non ha fatto il tampone resta col dubbio". I pazienti si rivolgono a lui anche per chiedergli se effettuare i test a pagamento, disponibili da fine aprile. «È una scelta personale , molti lo vogliono fare per sentirsi tranquilli, magari solo perché hanno perso il senso dell’olfatto. Ma una coppia potrebbe arrivare a spendere circa 250 euro, tra sierologico e tampone (i primi sono a prezzo variabile, i secondi a 63 euro, ndr), anche se la Regione rimborsa il test in caso di positività. Il problema è che così, anziché avere una mappatura generale si procede a spot. La negatività di entrambi i test, inoltre, non vuol dire che una persona non possa risultare positiva dopo 15 giorni, tempo di incubazione del virus".