Codogno, 'Area Rosa' e super Tac: l’ospedale si rilancia

Allo studio l’ipotesi di un centro dedicato alle donne. Intanto è arrivato il macchinario all’avanguardia

L’Area Rosa sarebbe una novità importante dopo la chiusura del blocco parto

L’Area Rosa sarebbe una novità importante dopo la chiusura del blocco parto

Codogno (Lodi), 26 settembre 2020 - Una "Area Rosa" dedicata alle donne che devono sottoporsi a visite e test prima e dopo il parto. È questo il progetto che l’Asst di Lodi ha in mente per l’ospedale di Codogno, con la creazione di un polo da individuare all’interno di una zona precisa del nosocomio. Recentemente sono già stati effettuati alcuni sopralluoghi per pianificare il nuovo intervento, ma date di apertura ufficiali per ora non ce ne sono.

A oggi vi sono solo gli ambulatori di ginecologia, i quali sono stati trasferiti (poi al loro posto andranno gli ambulatori di cardiologia) all’interno degli spazi del day hospital oncologico che è ritornato nel presidio di Casale. L’unica cosa certa è che non tornerà a Codogno il blocco parto, chiuso nella primavera del 2018 in via temporanea, così come si disse allora, ma mai più riaperto. Contestualmente fu svuotato pure il pronto soccorso pediatrico e non più ripristinato.

Le decisioni scatenarono polemiche e proteste tra la cittadinanza. Intanto, è arrivata “fisicamente”, all’interno del presidio codognese di viale Marconi, la nuova super Tac per la quale l’anno scorso l’Asst chiese alla Regione Lombardia un finanziamento di 500mila euro. Il macchinario, posizionato all’interno del reparto di Radiologia, non è ancora funzionante, ma lo sarà a breve dopo tutte le fasi della installazione e dei test di verifica. Si tratta di una Tac multistrato e quattro volte più potente dell’attuale, con la possibilità quindi di poter avere immagini più nitide. Intanto, prosegue la mobilitazione degli attivisti del Comitato Civico in difesa degli ospedali, sorto alcuni mesi fa, che ieri mattina e domani, dalle 9.30 alle 12.30, sono stati e saranno in piazza a Codogno per raccogliere le firme sotto una piattaforma rivendicativa intesa a valorizzare la sanità della Bassa. I promotori, nelle settimane scorse, hanno già organizzato banchetti a Casale, Secugnago, Senna, Cornovecchio e Fombio.