Codogno, maternità chiusa: è battaglia

Il deputato Pd Guerini “interroga” il Ministero della Sanità

Il reparto di Ostetricia

Il reparto di Ostetricia

Codogno (Lodi) - «Mentre a Roma si discute, Sagunto sta per essere espugnata», dicevano gli antichi per ricordare che le parole non sono più sufficienti di fronte a una situazione che sta precipitando. Ed è così per l’ospedale di Codogno: la chiusura del reparto maternità, a partire da domenica scorsa, rischia di innescare un effetto domino dalle conseguenze imprevedibili: per quanto riguarda radiologia, un paio di tecnici stanno per cambiare posto di lavoro verso Cremona e Piacenza, generando una scopertura di turni sia nella reperibilità che nella gestione diurna, qualora non fossero rimpiazzati.

Anche il pronto soccorso pediatrico di Codogno è a rischio per la fuga del personale da Lodi, anche se ieri il direttore generale Giuseppe Rossi, al ritorno da un summit con l’assessore al Welfare Giulio Gallera insieme agli altri direttori generali lombardi, ha ribadito che «i turni fino alla fine del mese per pediatria ci sono, poi si vedrà», ribadendo nel contempo «di essere molto meno preoccupato per la pediatria che per la maternità». Per ostetricia, per ora non si muove nulla rispetto a quanto ormai deciso: resta confermato il presidio fuori dal municipio per il 26 aprile dalle 18 alle 23, con possibile blitz in aula consiliare per ascoltare la posizione dell’amministrazione in risposta a un’interrogazione della minoranza di centrosinistra.

Ieri, intanto, l’onorevole lodigiano del Pd Lorenzo Guerini ha annunciato un’interrogazione al Ministero della Salute. «Bisogna assolutamente evitare che il provvedimento di sospensione, presentato come provvisorio in conseguenza di fatti contingenti, si trasformi in una chiusura permanente – ha sottolineato Guerini –. Occorre adottare misure concrete e tempestive, efficaci nell’immediato e sostenibili nel tempo, sulla base di una precisa programmazione. Il punto nascite di Codogno rappresenta un riferimento essenziale per una vasta area territoriale, con una base demografica più che adeguata a giustificare la presenza di un reparto autonomo, come dimostrano i dati». L’arrivo dell’assessore Gallera a Codogno fino a ieri non era ancora stato messo in calendario.