
Incendio Codogno
Codogno (Lodi), 28 agosto 2019 - Ben visibile per gran parte della mattina, per chi transitava sulla via Emilia e nel polo della Mirandolina, la colonna di fumo che si è alzata da un capannone di Ggm Ambiente (che si occupa del trattamento dei rifiuti) di via Ugo La Malfa a Codogno, nel Lodigiano. Nella notte di ieri ad andare a fuoco, nel polo industriale della Triulza, è stata una ditta di rifiuti: all'interno al momento dell'incendio gomme, carta, autocarri e mezzi d'opera, pneumatici, vernici, solventi chimici e altro materiale. Il magazzino distrutto dalle fiamme è autorizzato per stoccare un quantitativo di rifiuti non inferiore a 2000 metri cubi.
ALLARME E OPERAZIONE SPEGNIMENTO - L'allarme è scattato poco dopo mezzanotte e le operazioni di spegnimento andranno avanti fino a domani mattina. In queste ore, infatti, risulta particolarmente difficile lo smassamento per il rischio di crollo di tetto e parte di copertura del capannone. Sul posto i vigili del fuoco di Casalpusterlengo, Sant'Angelo, Piacenza, Lodi, Milano e Cremona. Ma anche i carabinieri del Noe e forestali, che stanno cercando di stabilire la causa del rogo. ll vicesindaco, Raffaella Novati, ha passato diverse ore sul posto, in rappresentanza dell'amministrazione comunale.
L'ARPA - L'azienda, soggetta ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), era già sotto esame da quando, in seguito a un'ispezione a sorpresa effettuata da Arpa, erano emerse irregolarità nella gestione dei rifiuti stoccati. Il dipartimento territoriale dell`Agenzia aveva, infatti, informato l`Autorità Giudiziari Ulteriori verifiche ispettive erano già state programmate per i prossimi giorni, visto che l`azienda avrebbe dovuto ottemperare alle prescrizioni di Arpa.
I MONITORAGGI - Arpa Lombardia sta eseguendo monitoraggi con strumentazione portatile, che ha evidenziato un lieve incremento dell'ammoniaca nell'aria. Il gruppo specialistico di Arpa Lombardia ha installato un campionatore ad alto volume per il rilevamento delle diossine che sarà attivo fino alla completa risoluzione dell'emergenza che, secondo i vigili del fuoco, dovrebbe risolversi completamente nelle prossime ore. Gli operatori dell`Agenzia stanno vigilando sul corretto smaltimento delle acque di spegnimento che, precauzionalmente, per evitare problemi al depuratore di Codogno, saranno aspirate e smaltite tramite apposito servizio spurghi. "Vogliamo capire le cause dell'incendio in corso e, se risulterà doloso, perseguire immediatamente i responsabili", ha detto il procuratore di Lodi Domenico Chiaro. È in corso, intanto, una riunione in Procura a Lodi per fare il punto sulle indagini che erano già state avviate dopo le irregolarità riscontrate dall'Arpa circa un mese fa nell'azienda.
I CONSIGLI ALLA POPOLAZIONE - È stato consigliato di tenere le finestre chiuse nel raggio di un chilomentro dall'azienda di stoccaggio. Ad avvisare i cittadini, via altoparlanti, è stato il Comune con la polizia locale e la protezione civile. L'allerta è stata decisa di concerto con Arpa Lombardia, in attesa che vengano effettuati i campionamenti per stabilire l'eventuale presenza di inquinanti pericolosi.
LA REGIONE RASSICURA - "L'incendio di questa notte, a Codogno, è un episodio critico, ma che non dà motivo di allarme. L'incendio è stato domato, persistono ancora alcuni focoali sui quali i vigili del fuoco stanno lavorando. A tal proposito desodero ringraziare, a nome dell'intera giunta, tutti coloro che fin dalle prime ore di questa mattina si stanno adoperando per riportare la situazione alla normalità", ha dichiarato l'assessore alla Ambiente e Clima della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. Che ha poi proseguito: "Essendoci una situazione meteorologica non favorevole, caratterizzata da bassa pressione, il fumo continua a persistere. È stato rilevato un cambiamento continuo della direzione del vento, pertanto le emissioni dell'incendio non si sono concentrate in modo costante in un'unica zona, ma si sono disperse su diverse aree". "Guardando al caso specifico, ma ragionando anche in termini generali", ha continuato Cattaneo, "confermiamo che l'impegno della Regione Lombardia, sia in termini di prevenzione che di controllo, è costante e la guardia è sempre alta. Esiste un'anagrafe dei rifiuti e anche una mappatura delle aree a rischio che sono monitorate attraverso immagini satellitari e droni. Lo confermano inoltre la tempestività con cui siamo intervenuti con Arpa e altri enti per gestire l'emergenza".
LEGAMBIENTE - "Si tratta dell’ennesimo caso di incendio di capannoni industriali, che diventano luogo di stoccaggio di materiali che spesso non si sa dove conferire – ha detto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Il susseguirsi di questi eventi ci pone difronte alla necessità di affrontare il problema alla radice, ponendo al centro il concetto di economia circolare e mettendo in campo da subito provvedimenti volti a rendere più trasparente, sostenibile ed efficiente il settore della gestione dei rifiuti. La risposta sta nel ridurre la produzione di materiali di scarto e nella richiesta dell’attuazione di decreti sull'end of waste. Considerati i troppi incidenti chiediamo di riconsiderare le autorizzazioni ad impianti che incappano in casi di questo tipo e che non vengano concesse ulteriori autorizzazioni per depositi di rifiuti. Visto che prevenire è meglio che curare crediamo che le aziende che si occupano di gestione dei rifiuti dovrebbero dotarsi obbligatoriamente di un sistema di sorveglianza anche la notte per garantire la sicurezza, soprattutto laddove sono presenti materiali potenzialmente infiammabili". Si resta in attesa di comprendere la natura del rogo accertando le dinamiche e le cause per individuare eventuali responsabilità di quello che a tutti gli effetti, se l’incendio risultasse di origine dolosa, sarebbe l’ennesimo caso di reato ambientale. Quel che è certo è che ancora una volta a farne le spese sono la salute dei cittadini e l’ambiente.
Ha collaborato Nicola Agosti