Codogno, la campagna è candidata al cemento con la maxi logistica da 150mila metri

I capannoni sorgerebbero alle porte del Comune lodigiano, in un’area già formalmente a vocazione industriale

Su 20mila iscritti ai Centri per l’impiego, solo 400 disponibili per la logistica

Su 20mila iscritti ai Centri per l’impiego, solo 400 disponibili per la logistica

Codogno (Lodi) - Una maxi logistica da 150mila metri quadrati alle porte della città. Cemento e capannoni (dovrebbero essere due) al posto del verde in un punto che a dire il vero, sotto il profilo urbanistico, è formalmente a vocazione industriale. E, in forza di quanto scritto nel Pgt, alcune settimane fa è giunta in Comune la precisa richiesta di rendere edificabile la stecca di terreno di viale Leonardo da Vinci che parte dalla zona produttiva di un ipermercato e si spinge verso Casalpusterlengo, lungo la Provinciale 234.

Non sarebbe la prima volta che questa fetta di campagna incolta viene candidata a maxi lotto industriale: tra il 2015 e il 2016 i diversi proprietari dei terreni presentarono un piano di lottizzazione commerciale-artigianale il cui iter, però, si arenò. Dopo l’approvazione definitiva, infatti, non si passò mai alla firma della convenzione con il Comune e il progetto non vide mai la luce. Il progetto di allora prevedeva la nascita di una superficie produttiva divisa fisicamente dal corso della roggia Guardalobbia attorno alla quale sarebbe sorta anche una pista ciclabile con una mitigazione verde. Ora per lo stesso terreno c’è una nuova richiesta, questa volta per realizzare un polo logistico.

Sul piatto ci sarebbe per il Comune un’allettante contropartita in oneri: circa 3 milioni in totale. La pratica, per ora, è ferma sul tavolo degli uffici e degli amministratori comunali e la discussione è di fatto formalmente aperta. Se il polo dovesse ottenere il via libera, tutta la zona sarebbe di fatto stravolta anche sotto il profilo viabilistico e non solo sotto l’aspetto della fruizione anche se i vari comparti intorno sono di fatto già a vocazione produttiva. Da Palazzo non filtra alcuna presa di posizione ufficiale, almeno per ora. Lega e Codogno Lista Civica, nella maggioranza di centrodestra, avrebbero però già alzato le barricate sulla prevista espansione con un "no" secco e dunque l’ipotesi di espansione sembra essere stata respinta al mittente.

Rischio caos viabilistico, impatto risibile sull’occupazione (a livello provinciale su 20mila iscritti ai Centri per l’impiego solo 400 sarebbero disponibili a lavorare nella logistica) e problemi di natura idraulica sul canale che taglia in due il lotto sarebbero alcune delle motivazioni per bocciare la mega colata di cemento.