New York, trovato morto lo chef lodigiano scomparso: "Devono spiegarci cos’è successo"

Casalpusterlengo, lo strazio di genitori e amici. Una morte da chiarire

Andrea Zamperoni

Andrea Zamperoni

Casalpustelengo (Lodi), 23 agosto 2019 - «Non ci sono parole di fronte a una notizia così drammatica. Ho pregato e sperato fino all’ultimo, io e l’intera comunità ci uniamo nell’abbraccio alla famiglia. Apprendo ora della morte di Andrea e siamo sgomenti e senza parole». Elia Delmiglio, sindaco di Casalpusterlengo, si fa portavoce del dolore di tutti. Perché tutti, nella frazione di Zorlesco, conoscevano Andrea, suo fratello gemello Stefano, e i suoi genitori. Ora chiusi nella disperazione oltre il cancello della villa bianca accanto al centro della frazione di Casalpusterlengo. Oriella Dosi e il marito Achille hanno atteso, pregato e sperato che Stefano, volato a New York per seguire le ricerche della polizia, li chiamasse per dire che Andrea era vivo. Sconvolti perché «non avrei mai pensato che una cosa del genere potesse capitare proprio alla nostra famiglia».

Nella tarda serata italiana, invece, la tragica notizia. Stefano «è travolto dal dolore e non potrà rilasciare nessuna dichiarazione – riferiscono da Cipriani Dolci, il ristorante a New York dove Andrea era capo cuoco –. Abbiamo fiducia nel fatto che la polizia stia facendo tutti gli sforzi per indagare e portare chiarezza su questa tragica situazione». Per il momento resta «il rispetto della privacy della famiglia di Andrea in questo momento difficile» e il ricordo di «una persona responsabile, di buon cuore, gentile e un grande lavoratore che mancherà immensamente a tutti noi». Tutti lo ricordano così anche qui a Casalpusterlengo. 

«Un ragazzo veramente d’oro, sempre sorridente – lo ricorda commossa Flavia Staffieri, vicina di casa della famiglia Zamperoni, in via Damiano Chiesa proprio di fianco al giardino di Villa Biancardi, simbolo della comunità –. È un dramma. Conosco i ragazzi fin da piccoli. Bravi loro così come la famiglia». «Li ho visti nascere entrambi Stefano e Andrea, mi dispiace veramente», le parole di Oscar Croce. Nessuno, in paese, si dà pace. Nemmeno i tanti amici che Andrea ancora aveva. «Era un ragazzo tranquillo, che aveva ancora mantenuto contatti con il paese e quando tornava in Italia, un paio di volte all’anno,  si trovava con la sua compagnia di amici», spiega Romina Capelli. Tra loro anche Sara. Forse una delle ultime persone, qui in Italia, ad aver parlato con Andrea. Si erano sentiti al telefono venerdì, il giorno prima che lo chef sparisse. Lei gli aveva mandato un messaggio WhatsApp e lui, invece di scriverle, l’ha chiamata. «Mi era sembrato assolutamente sereno – ricorda –. Abbiamo parlato tranquilli». Andrea lavorava sodo. «A volte era un po’ stanco, ma contento di aver coronato il suo sogno, quello di lavorare in America». Un sogno infranto.