Lodi, piano centrali termoelettriche: l’Istituto superiore della sanità frena

L’ente ha ricevuto la bozza di convenzione per l’impianto Ep di Tavazzano ma resta la grande incognita per il nuovo sito di Sorgenia

L’impianto di Sorgenia realizzato a Bertonico (Gazzola)

L’impianto di Sorgenia realizzato a Bertonico (Gazzola)

Lodi, 14 dicembre 2020 - L’’affare’ da 35 milioni di euro sulle centrali termoelettriche che la Provincia sta trattando procede a singhiozzo. L’ente ha già in mano la bozza di convenzione per l’impianto Ep di Tavazzano (indennizzi per 13-15 milioni di euro) e avanza verso il rinnovo della convenzione decennale, già scaduta, per la centrale di Sorgenia a Bertonico (10 milioni di euro in interventi mai ‘incassati’ dal territorio), ma resta l’incognita sul nuovo sito di Sorgenia (8-10 milioni stimati di compensanzioni), bocciato dal’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

"Per Ep (ex Enel/Eon) intendiamo calendarizzare un incontro, non solo con Tavazzano e Montanaso, sede dell’impianto, ma anche coi Comuni confinanti, subito dopo le feste, in cui presenteremo, coi tecnici di Ep, i progetti di innovazione del sito - spiega Mauro Salvalaglio, delegato provinciale all’Ambiente -. Seguirà un confronto sui contenuti della convenzione, di cui abbiamo già una bozza. Solo una decina di giorni fa abbiamo chiarito gli aspetti legali con la Regione, che ci accompagnerà nell’iter lasciandoci però grande discrezionalità a livello territoriale sui termini della convezione. La Regione, inoltre, non ha rilevato criticità rispetto alla nostra volontà di rendere tutti gli indenizzi monetizzabili: vorremmo evitare che accada come con la vecchia convenzione di Sorgenia, che indicava opere specifiche in parte non ancora attuate". Per quest’ultima mancano all’appello mitigazioni per 10 dei 20 milioni totali: "La convenzione dovrebbe essere rinnovata - aggiunge -. Dobbiamo capire a cosa destinare le risorse del progetto serre, ormai tramotato. Siamo a buon punto con i 50 ettari di forestazione: tra le piantumazioni previste quelle nei reliquati della tangenziale a Casalpusterlengo e della Teem a Casalmaiocco. E anziché donare lampadine si pensa ora ad impianti di sanificazione".

La trattativa per il nuovo impianto di Sorgenia, intanto, prosegue, nonostante il parere negativo dell’Iss: "Una settimana fa ho sollecitato una prima bozza della convenzione - spiega Salvalaglio -. Se il parere fosse ritenuto non pregiudiziale, infatti, dobbiamo farci trovare pronti. Parlo da profano, ma il nuovo impianto, così come già avviene in pratica per quello in funzione, dovrebbe essere attivato solo per il picco di richieste. Quindi le emissioni sarebbero non costanti e contenute, grazie alle tecnologie e non dovrebbero avere un forte impatto. Nel frattempo valuteremo le carte per capire il motivo di questa presa di posizione dell’Iss: se è legato a questioni tecniche o se vuole dire che qui, dove comunque l’aria, come nel resto della pianura, per tutti i fattori già esistenti, non è certo cristallina, l’inquinamento è già cosi saturo da non poter aggiungere niente".