MARIO BORRA
Cronaca

Castelgerundo: a uno anno dallo smottamento santuario ancora chiuso e inagibile

La Madonna della Fontana resta transennata. Il sindaco: attendiamo le scelte della parrocchia, per i fondi qualche spiraglio

L’accesso dei fedeli alla cappella è ancora interdetto
L’accesso dei fedeli alla cappella è ancora interdetto

Castelgerundo (Lodi) – È passato poco più di un anno da quando un improvviso smottamento del terreno fece “tremare“ il santuario della Madonna della Fontana, che si erge in mezzo alla campagna, in località Camairago nel comune di Castelgerundo e che fece comparire diverse preoccupanti crepe lungo le pareti.

"Per ora non ci sono novità sul fronte dei lavori di ripristino – spiega il sindaco del paese, Daniele Saltarelli –. Attendiamo l’arrivo del nuovo parroco per capire come la parrocchia intenda muoversi, visto che l’edificio religioso è di sua competenza. Sul fronte dei fondi si è aperto qualche spiraglio, ma la circostanza è ancora da approfondire". Alcuni mesi fa, in seguito a diversi sopralluoghi, era stata indicata una cifra che potrebbe essere sborsata per rendere sicura la chiesa risalente al 1600: all’incirca 120mila euro. Una domanda, tempo fa, era stata inoltrata alla Fondazione Comunitaria secondo quanto ribadito: qualora ci fosse un’erogazione in tal senso, occorrerà poi trovare la restante parte di risorse nell’ottica di compartecipazione da parte del territorio. Il Comune di Castelgerundo aveva già ribadito, nel recente passato, che è pronto a fare la propria parte in termini economici.

A destare l’allarme sono le crepe comparse nella parte anteriore dell’edificio religioso nel mese di luglio dello scorso anno e che avevano costretto a rendere il porticato off limits al transito dei fedeli mentre la struttura era stata contestualmente puntellata per scongiurare rischi di crollo. Anche dalla fonte, l’acqua “miracolosa“ aveva messo di sgorgare. La parrocchia, proprietaria del bene, aveva successivamente affidato il compito ad uno studio professionistico per capire le cause dello smottamento e mettere nero su bianco un primo studio di fattibilità. Successivamente era iniziata la caccia ai fondi che al momento, dunque, sembra sia ancora in atto. Si spera che la situazione possa sbloccarsi in un tempo relativamente breve perché i fedeli possano ritornare in tutta sicurezza a recarsi ad uno degli edifici religiosi più amati della Bassa.

Prima della realizzazione del santuario, già prima del 1261, c’erano notizie di una chiesa in questa località, bagnata dall’Adda. La tradizione vuole che, a causa delle inondazioni del fiume, il luogo fosse molto pericoloso; i pescatori e i barcaioli locali, sempre devoti alla Madonna, decisero, nel XIII secolo, di costruirvi una piccola cappella, nei pressi della quale c’era una fonte di acqua sorgiva, ritenuta miracolosa, benedetta da san Carlo Borromeo.