Moschea di Casalpusterlengo: "Dovete smantellare"

Un’ordinanza impone il ripristino dei locali come da Pgt

La vicenda affonda le radici addirittura nel 2013

La vicenda affonda le radici addirittura nel 2013

Casalpusterlemgo (Lodi), 16 gennaio 2019 - Centro culturale di via Crema, novanta giorni all’associazione culturale islamica per riconvertire la struttura a servizi tecnologici: oppure l’amministrazione comunale rientrerà in possesso dell’immobile. Dopo mesi di attesa è stata pubblicata ieri l’ordinanza che impone la messa in ripristino dei locali della struttura trasformata in centro di culto nonostante il Piano di governo del territorio indichi chiaramente che debbano essere utilizzati a fini tecnologici. La vicenda affonda le radici negli anni passati. Dopo le diatribe legate all’area di via Fugazza nel 2013 l’associazione culturale si stanziò proprio nell’immobile che si trova alle spalle della stazione ferroviaria, nella zona periferica della città. Nel corso di questi anni in più di un’occasione si sono levati dubbi sulle attività tenute nel centro islamico.

Nel settembre del 2016 poi l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Alberto Labbadini aveva annunciato che la polizia locale aveva presentato un esposto in Procura per alcune opere di riqualificazione attuate senza permesso e in difformità proprio da quanto enunciato dal Pgt, con tanto di inaugurazione della moschea, perché così veniva definita nell’ordinanza, annunciata per il 25 maggio sempre del 2016 ma poi mai avvenuta. Da qui è partito il processo che vede coinvolto l’allora presidente dell’associazione islamica. Sullo sfondo intanto divampavano le polemiche per «l’utilizzo improprio» dell’immobile. E si arriva quindi a ieri, con la firma dell’ordinanza di ripristino dei locali che al suo interno non prevede nessun luogo di culto, qualsiasi religione venga praticata, ma solamente servizi tecnologici.

L'attuale presidente ha appunto tempo fino alla prima metà di aprile per la ripristinare tutti gli ambienti. Se così non sarà, il Comune si impossesserà degli immobili. L’associazione potrà comunque presentare ricorso entro sessanta giorni al Tar o in via straordinaria al presidente della Repubblica entro 120 giorni. Dopo anni di silenzio quindi la questione moschea sembra ad un punto di svolta.