Brembio, i volontari raccontano l’inferno d'acqua del Veneto

I volontari FirCb erano stati mobilitati per l’allarme maltempo

La squadra dei lodigiani tra il fango sulle strade di Santo Stefano di Cadore

La squadra dei lodigiani tra il fango sulle strade di Santo Stefano di Cadore

Brembio (Lodi), 2 novembre 2018 - France, smottamenti e strade interrotte. In tutta Italia a coordinare le operazioni ci pensa il coordinamento della federazione italiana ricetrasmissioni che ha la sede nazionale a Brembio. Da lunedì infatti la federazione, che conta su 4 mila volontari su scala nazionale e ha sedi anche a Casale, Borghetto, Cervignano e due a Lodi, è intervenuta per far fronte a diverse criticità, in particolare in Veneto.

«La sala operativa di Brembio era costantemente collegata con il comitato operativo della protezione civile nazionale che si riuniva a Roma ogni tre ore e alle 0.30 di martedì ci veniva richiesto l’invio di volontari con attrezzature per il soccorso alle popolazioni del Bellunese colpite da una imponente inondazione – riferisce Patrizio Losi, presidente nazionale FirCb -. Il coordinamento provinciale lodigiano ha sempre una squadra di reperibili, così alle 3 è partita la squadra composta da Maurizio Seresini, Giuseppe Manca e Sergio Lucchini, tutti di Casalpusterlengo, del Club Laser e Luca Raj di Ossago dell’associazione Fratelli SEA. Le motoseghe sono state le prime ad essere utilizzate in quanto alla nostra squadra è stato assegnato il paese di Santo Stefano in Cadore, ma per raggiungerlo da Belluno hanno dovuto liberare la strada che in parecchi punti era bloccata proprio dalla caduta di imponenti pini».

Un’odissea per i lodigiani raggiunti poi dalle squadre di rinforzo di Regione Lombardia e da un altro lodigiano, il castiglionese Maurizio Frignati. «Le operazioni di liberazione dall’acqua dei sottopassi, degli scantinati e degli edifici più importanti sono iniziate subito – conclude Losi -. Il rientro è previsto per sabato sera (domani per chi legge), le attrezzature verranno subito revisionate e saranno pronte per il prossimo intervento».