PAOLA ARENSI
Cronaca

Alla materna la retta lievita del 50%: Genitori disperati: "Adesso basta"

Sant’Angelo, nella bufera gli istituti Vigorelli e Madre Cabrini

Bimbi all'uscita dalla scuola Cabrini

Sant'Angelo Lodigiano, 14 ottobre 2015 - Stangata sulle rette degli asili paritari, mamme costrette a lasciare il lavoro e a ritirare i figli. La presidente della Fism però apre: «Aspettiamo che il viceprefetto riveda le sue decisioni». È sempre più grave la situazione che riguarda circa 300 famiglie di Sant’Angelo. Dopo le dimissioni del sindaco, «per protesta contro l’arrivo dei migranti», ha dichiarato, e la necessità da parte del commissario Mariano Savastano di istituire un piano anticrisi per salvare il Comune dai debiti, a pagarne le spese saranno duqnue i piccoli. Per garantire il pagamento degli insegnanti e il mantenimento dei servizi, le scuole dell’infanzia paritarie Vigorelli di viale Montegrappa e Madre Cabrini di piazza Monsignor De Martino dovranno aumentare le rette. La stangata prevede un aumento di 52 euro a bambino (anche per chi ha più figli iscritti) rispetto alle precedenti 110 euro di retta che già, quest’anno, erano state aumentate di 10 euro, così come i buoni pastogià passati da 65 a 75 euro mensili. Chi inoltre deve usufruire del pre e post scuola dovrà sborsare altri 25 euro. «Un salasso inaccettabile. Io lavoro part time e dovrò licenziarmi e tenere a casa i miei figli», ha evidenziato una mamma intervenuta all’affollata riunione di lunedì sera alla Cabrini. «Noi ritireremo i bimbi senza dubbio», hanno incalzato gli altri. La presidente della Fism lodigiana, la federazione italiana scuole materne, Irenea Moiraghi Dellanoce ieri ha ribadito: «Ci auguriamo che quello del commissario sia un errore dovuto alla fretta imposta dalle scadenza e che abbia l’onestà intellettuale di rivedere la decisione presa, perché la scuola materna non è scuola dell’obbligo ma qui c’è, funziona ed è un servizio fondamentale. Non usiamo le famiglie come capro espiatorio».

Lara Folli, mamma di un bimbo iscritto al Vigorelli è una delle mamme deluse: «Parliamo di scuole che funzionano, ma così si mettono i genitori con le spalle al muro, pur conoscendo la situazione già in fase di iscrizione», ha incalzato.

Il commissario da parte sua ha deciso questi tagli perché il Comune non ha fondi da investire sulle scuole e gli altri enti non possono intervenire. «Vanno bene i sacrifici da parte delle famiglie, ma devono essere ragionevoli», ha aggiunto la Folli. Già in passato problemi economici dovuti alla mancanza di fondi avevano portato alla chiusura delle sezioni primavera, avviate con investimenti sui locali da parte delle materne stesse e all’accorpamento delle restanti classi. Al momento, invece, purtroppo, non si profilano alternative al salasso che partirebbe da novembre.

paola.arensi@ilgiorno.net