Apre l’archivio della Rsa Svelati 600 anni di storia

Sotto i riflettori testimonianze e donazioni di chi fu assistito nella struttura. Gli studenti del liceo “Novello“ faranno da ciceroni per tutti i visitatori

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di Paola Arensi

Della solidarietà resta traccia. Lo dimostrano la quantità e il valore inestimabile dei documenti dell’archivio della Fondazione Opere Pie di Codogno, 600 anni di storia, mostrati ieri al pubblico. Era l’inaugurazione della mostra, allestita nella chiesa di San Giorgio, all’interno della casa di riposo di via Bassi, scaturita dal progetto “Archivio Storico: 600 anni di solidarietà a Codogno“, iniziato nel 2021 e sostenuto da Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi con il liceo “Novello” di Codogno. Sono state riordinate le dimostrazioni di riconoscenza per la cura profusa. Ci ha lavorato l’archivista Giovanni Marco Migliorini. La sezione storica è conservata nel deposito della Biblioteca Civica Popolare Luigi Ricca. Si tratta di documenti molto antichi, il primo dei quali risale al 1462. Migliorini stesso ha scritto il volume “La Fondazione Opere Pie Riunite di Codogno Onlus: 600 anni di solidarietà attraverso i documenti d’archivio“.

È un approfondimento storico dal XV secolo ai giorni nostri e raccoglie diversi contributi, tra cui quello di Giovanni Grecchi, direttore generale della “Opere Pie” (il presidente è Gianni Stringhetti). Si è cercato di tramandare il valore di questo archivio anche alle nuove generazioni, coinvolgendo la classe quarta D del liceo Novello che ieri ha guidato i primi visitatori. La mostra, patrocinata dal Comune, è visitabile domenica 12, sabato 18 e domenica 19 febbraio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. "Abbiamo 144 ospiti, 21 malati di Alzheimer, 25 persone che frequentano il centro diurno, RSA a domicilio, 100 dipendenti e 6 milioni di bilancio e una lista di attesa. Il primo donatore fu Manfredino Gibelli nel 1462 e Paolo Pagi l’ultimo. A loro dico che abbiamo a cuore l’ordinario. E tanta attenzione al bilancio. Per noi le donazioni sono preziose perché vorremmo sistemare il reparto Alzheimer, fare efficientamento energetico, modificare alcuni bagni, allargarci. Inoltre abbiamo molti volontari, che ringrazio. Nel libro manca solo un documento del 1975, che possiedo io, in cui sono stati pesati 1783 chilogrammi di carta, raccolti da vendere per comprare panettoni, vino, sigarette, toscani". "La forza di comunità – ha aggiunto il sindaco Francesco Passerini – ha sempre sostenuto, anche economicamente, il nostro territorio". "Sistemando le opere mi ha colpito la modernità di alcuni statuti" ha chiarito Grecchi. "I ragazzi hanno capito di lavorare a un progetto che si modificava via via, con l’obiettivo di tutelare il patrimonio culturale e sociale della città. Li ringrazio" ha concluso la preside Valentina Gambarini.