LAURA DE BENEDETTI
Cronaca

Annalisa Malara, Premio donna 8 marzo: "Possiamo fare la differenza"

Per questa edizione speciale del premio, istituito dalla Consigliera di Parità, tante lodigiane benemerite che si sono distinte verso il prossimo nella gestione della pandemia

Annalisia Malara con la sindaca Sara Casanova

Lodi - "Il Premio Donna mi fa estremamente piacere perché testimonia l'importanza che le donne hanno avuto in ambito sanitario e civile nella lotta contro questo virus e la gestione della pandemia, negli ospedali ma anche con farmaciste, medici di medicina generale, o nella protezione civile. Sono convinta che le donne possano dare tanto e fare la differenza in tantissime situazioni". Lo ha dichiarato questa mattina sotto i portici del Broletto Annalisa Malara, l'anestesista che lavorava nell'ospedale di Codogno e che per prima ha scoperto la presenza del coronavirus nel mondo occidentale, cui, su istanza della società civile, la Consigliera di Parità Venera Tomarchio ha attribuito, postdatato rispetto all'8 marzo, il riconoscimento.

"In questo momento - aggiunge Malara, nella video intervista rilasciata a Il Giorno - sto lavorando nella terapia intensiva dell'ospedale San Matteo di Pavia: è stato un grandissimo salto che mi ha permesso di migliorare e crescere ancora di più come professionista. E' stata una decisione mossa dal fatto che in tutta questa vicenda quello che ha fatto la differenza è stato il voler fare il meglio possibile per i pazienti. Quindi la preparazione e la crescita professionale sono la chiave per dare un servizio efficace, che possa fare la differenza. La mia decisone è stata di mettermi ancora in discussione. E' comunque un grande salto in avanti, mi richiede un grandissimo sacrificio ma sono felice di poter imparare tante cose nuove". 

"Con la sua determinazione - si legge nella motivazione del premio (in giuria rappresentanti di Prefettura, Ats, Provincia, Ust, giornaliste, associazioni), che le è stato consegnato da Tomarchio e da Franchina Tresoldi (premiata in precedenza insieme a Danila Baldo, anch'essa presente, e Katia Menchetti) - Malara è riuscita a far scoprire l'epidemia da coronavirus, salvando così la vita a molte persone". Ad Annalisa Malara il sindaco di Castiglione d'Adda, tra i primi 10 comuni in zona rossa, intende consegnare durante la celebrazione del 2 giugno la cittadinanza onoraria, mentre il paziente 1, Mattia Maestri, castiglionese, salvato proprio dall'intuizione e dalla perserveranza di Malara, riceverà la benemerenza. "Sono molte le donne che hanno agito per la collettività per cui quest'anno di Covid abbiamo voluto assegnare un attestato anche alle "lodigiane nella pandemia" - ha affermato Venera Tomarchio, che ha istituito il premio 4 anni fa.

Le altre donne premiate

Hanno ricevuto il riconoscimento Sara Bongiorni e Serena Marini, entrambe di Boffalora (era presente il sindaco Livio Bossi). La prima, farmacista, recapitava farmaci a domicilio ed è stata punto di riferimento per la comunità. Marini si è invece occupata della consegna di generi alimentari a domicilio e ha aiutato nella campagna vaccini. 

Per Borghetto sono state segnalate (era presente il vice sindaco Paolo Forti), Angelisa Antoniazzi, che ha contattato i parenti delle vittime sbrigando pratiche perché non fossero sole e senza aiuto economico, e la sindaca Giovanna Gargioni, come farmacista ma anche come referente dei Comuni del Lodigiano nell'Ats Città metropolitana, distintasi per aver sviluppato la campagna di screening negli enti locali. 

Olimpia Masiello, di Massalengo (era con lei la vice sindaca Alice Scotti), già referente della Caritas, ha moltiplicato il proprio impegno nel periodo della pandemia. 

Monica Casali e Clelia Pontini, di Castiglione d'Adda, mediche di medicina generale, allo scoppio della pandemia sono rimaste per due settimane insieme nell'ambulatorio rispondendo 24 ore s 24 alle necessità, sanitarie e non solo, dei pazienti. Con loro, oltre al sindaco Tino Pesatori, anche Stefania Tonani, volontaria di Protezione civile che ha messo a rischio la propria incolumità per aiutare le altre persone; impegnata anche la mamma, che è poi deceduta. 

Elena Pallotta di Codogno ha fornito presidi medici e aiuto psicologico; Tizana Papotti, medica a Codogno, tra gli altri ha assistito una bambina con una grave disabilità. Marta Ferrari e Paola Metalla, del centro antiviolenza del Lodigiano, sono state premiate per l'assistenza ininterrotta anche durante la pandemia, trasformata in contatti telefonici e videochiamate. Con loro l'assessora Giusy Molinari e la sindaca di Lodi: "Si sono 'inventate' ogni modo per restare in contatto - ha sottolineato Sara Casanova -, anche dando la possibilità alle vittime di violenza di chiedere aiuto tramite le farmacie". 

Assenti giustificate ma premiate anche Apollonia Orsi, di Caselle Landi, che si è occupata delle persone fragili, e Giulia Mantovani, 24enne che ha lanciato una grande raccolta fondi a sostegno della terapia intensiva di Lodi: "E' un grande esempio di cittadinanza attiva - ha detto l'assessora barasina Luisella Pellegrino -. Stamattina era al lavoro; le consegneremo il premio in aula consiliare".