REDAZIONE LODI

Amici dell’Adda, primo bilancio: "Facciamo piccole, essenziali cose. Cantiere di idee per il fiume? Inutile"

Incontro pubblico dell’associazione negli spazi della Canottieri. Il leader Martino: proseguiremo con le pulizie e abbiamo tanti progetti.

Amici dell’Adda, primo bilancio: "Facciamo piccole, essenziali cose. Cantiere di idee per il fiume? Inutile"

Alessandro Martino durante il suo intervento Alla serata hanno assistito circa cinquanta persone

L’associazione Amici dell’Adda ha promosso, venerdì sera nella sala Martini della Canottieri Adda Lodi, un incontro pubblico per tracciare un bilancio del suo primo anno di attività. Il presidente Alessandro Martino (che è anche consigliere comunale nel gruppo Misto), in apertura, ha ricordato come il sodalizio da lui guidato (con circa 70 soci) abbia "sistemato piarda Ferrari, ripulendola dagli alberi in eccesso, mettendo i fiori, la casetta dei libri e rendendola bella come è ora, con la nuova area bambini vicino e la cartellonistica. Noi puntiamo ad occuparci di tutta la sponda del fiume, dal Belgiardino al parco Isolabella, facendo cose concrete, piccole ma essenziali. Per il futuro puntiamo a proseguire con la sistemazione del verde vicino ai percorsi pedonali, valorizzare l’area con riferimenti al mito di Tarantasio, valorizzare il monumento dei Barcaioli e delle Lavandaie in piarda Ferrari, applicare targhette sugli alberi così da raccontarne la storia, realizzare incontri di lettura e concorsi letterari e fotografici con l’Adda al centro. Puntiamo anche ad una festa sul fiume, ma questo è ancora da pensare". Tra i presenti all’incontro anche il presidente della Canottieri, Giancarlo Zanella, e il consigliere della Canottieri Marco Baio. Hanno chiesto se l’associazione avesse in mente attività per chi vive il fiume da navigatore e come mai vi sono così tante realtà attive sull’Adda ultimamente (oltre ad Amici dell’Adda anche Num del Burgh, dal ’92, e da pochi giorni Addanostra, cantiere aperto per iniziative sul fiume, organizzato dal Comune). "Per il fiume potremmo pensare a pontili da aggiungere sulle rive – ha risposto Martino –. Verso Num del Burgh non abbiamo inimicizie, non so però loro verso di noi. Addanostra credo sia aria fritta, non serve. Sono critico anche verso Il Fiume dei Libri e Fiume di Inverno, che hanno fiume solo nel nome visto che poi gli eventi erano tutti in piazza". L.P.