Codogno, conto salato per trasportare la paziente. L'Asst: "Non tocca a noi pagare"

Per il trasferimento di 200 metri dell'89enne dall'ospedale alla Rsa era stata chiamata un'ambulanza arrivata da Assago. Costo: 160 euro

Codogno (Lodi) - L’Asst non pagherà il conto dell’anziana 89enne che il 1 febbraio scorso è stata trasferita dall’ospedale di Codogno alla Rsa San Giorgio, dove di fatto risiede, con un vettore privato al costo di 160 euro per coprire la distanza di soli 200 metri in linea d’aria. Ha comunque confermato che la chiamata è stata effettuata dal nosocomio di viale Marconi partendo dal fatto che "in caso di indisponibilità di un parente o caregiver, come è accaduto per la 89enne codognese, sono i responsabili del reparto che scorrono l’elenco partendo dalla Croce più vicina in termini di distanza da percorrere".

Dunque il servizio è stato attivato dal presidio ospedaliero, scegliendo una delle 21 associazioni che effettuano il trasporto, ma l’Asst non paga, ribadendo che tocca al paziente (o nella fattispecie alla casa di riposo) saldare il conto. "Solo le attivazioni del 118 sono a carico del sistema sanitario nazionale, così come nei casi di ospedalizzazione domiciliare è l’Asst a provvedere al pagamento del servizio di trasporto" ribadisce l’azienda sanitaria lodigiana, ma questo non sarebbe il caso visto che "il trasporto da Rsa a ospedale o viceversa è considerato un trasporto al domicilio e pertanto a carico del paziente o della Rsa a seconda degli accordi presi tra due soggetti privati".

La 89enne, che era dovuta essere ricoverata al nosocomio per gravi problemi di salute, non era la prima volta che usufruiva di questo servizio, anche se, verificando le fatture antecedenti, a prezzi decisamente inferiori. "Nei presidi ospedalieri della Asst, esiste un elenco di Croci e servizi di trasporto con ambulanza convenzionati e accreditati dove viene indicata, oltre al recapito telefonico, anche la distanza tra la sede e la località in cui il servizio deve essere effettuato" sottolinea Asst.

In questo caso è stata chiamata un’ambulanza proveniente da Assago che ha percorso 60 chilometri per arrivare a Codogno. Il caso era stato sollevato nei giorni scorsi dal sindacalista della sigla Fisi, Gianfranco Bignamini il quale ora rilancia la palla nel campo opposto: infatti ribadisce come la donna non è in grado di saldare le parcelle e che è il servizio sanitario a doversi accollare questi costi.