Salute e innovazione tecnologica, Ab Medica punta sulla teleriabilitazione

L’azienda è capofila del progetto della Regione per fornire a pazienti cronici cure riabilitative a distanza

Telemedicina

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Teleriabilitazione : un nome per la medicina del futuro. Il settore ha da tempo attirato molti investitori e per comprenderne il motivo bastano i dati: si calcola che nel mondo un paziente su tre abbia bisogno di percorsi riabilitativi, con un tasso che è cresciuto del 63% negli ultimi 30 anni. Tanto che Regione Lombardia ha deciso di realizzare il progetto SIDERA^B, teleriabilitazione domiciliare per pazienti cronici, condotto su 141 persone tra settembre 2019 e ottobre 2020. Il progetto, finanziato dal Pirellone per circa 3 milioni di euro, ha visto come capofila Ab Medica, azienda lombarda con sede a Cerro Maggiore (Milano), insieme a Fondazione don Gnocchi , Università Milano Bicocca, Liuc e Politecnico . Il gruppo ha sviluppato una piattaforma teleriabilitativa capace di fornire cure riabilitative a domicilio a pazienti con patologie croniche cardiologiche, neurologiche e polmonari di particolare rilevanza. L’innovazione risiede nell’abbandono del tradizionale rapporto face-to-face tra terapista e paziente per adottare una modalità “asincrona”, che non prevede la presenza in tempo reale dell’operatore sanitario. "Questo progetto offre una straordinaria opportunità, soprattutto in tempo di pandemia, per garantire a pazienti cronici gravi di proseguire il piano riabilitativo da casa, liberando risorse dal sistema sanitario", spiega Cosimo Puttilli, group innovation manager di Ab Medica. Attraverso la piattaforma, medici e terapisti possono gestire in maniera semplice ed efficace i piani di riabilitazione individuali dei pazienti, configurando una vasta gamma di attività. E il 92,8% delle persone coinvolte ha valutato positivamente l’esperienza. Fondata nel 1984 Ab Medica è oggi l’azienda italiana leader nella produzione e nella distribuzione di tecnologie medicali avanzate, nonchè sistemi di chirurgia robotica mininvasiva. Guidata da una donna, la giovane ceo Francesca Cerruti, conta circa 600 dipendenti, in maggioranza donne.