Piccole e medie imprese: il 20% a rischio chiusura nel 2021

Secondo l’analisi di Api, la confusione generata dall’emergenza sanitaria potrebbe portare un nuovo anno a tinte molto fosche

Stefano Valvason di Api Milano

Stefano Valvason di Api Milano

Abbiategrasso (Milano), 18 dicembre 2020 - «La situazione è molto difficile. Temiamo che nel 2021 il 20% delle nostre imprese possa dover chiudere. Meno forse di altri settori, ma anche per i nostri associati ci sono chiari e scuri. Chi lavora con la farmaceutica, con il digitale, sta andando bene. Le altre invece sono spesso affossate. Il problema più grosso non è tanto la crisi economica, ma continua ad essere la grande confusione" afferma Stefano Valvason, direttore generale di Api (Associazione piccole e medie industrie). Secondo i dati di Api nel territorio, il 50% circa delle 46 imprese consultate valuta la propria situazione come negativa, il 17 % ancora non ha voluto valutare i danni. Percentuali che collimano con quelle inerenti l’insicurezza degli imprenditori, il 50% crede che i prossimi mesi saranno caratterizzati da incertezza, il 15% da contrazione. "Sono dati preoccupanti per chi fa della progettualità il proprio caposaldo. Un imprenditore che non sa che fare, che non ha punti fermi sui quali ragionare e disegnare un piano di investimenti, è un imprenditore che dura poco". "Quello che stiamo provando a fare è spingere i nostri associati a fare qualcosa, trovare delle strade che possano funzionare. Questo perché secondo noi l’incertezza continuerà ad esserci e star fermi ad aspettare significherebbe la fine di un’impresa a seguito della perdita di fette di mercato, proprio a vantaggio di quelle aziende che avranno saputo rinnovarsi".

Valvason spiega come questo discorso sia poco condiviso dalle aziende più tradizionali, con personale poco avvezzo al digitale: "Molte di queste stanno mollando il colpo, chiudendo o venendo acquisite da aziende più grandi". Preoccupante anche il dato sulla spesa programmata per gli investimenti: quasi il 40% delle piccole medie industrie consultate ha confermato investimenti inferiori di oltre il 10 %, mentre il 38% nei prossimi mesi non investirà parte del fatturato. «La crisi dettata dalla pandemia sta portando allo scoperto tutta l’arretratezza del sistema italiano, su diversi fronti, compreso quello burocratico ed industriale". Le azioni che, secondo gli imprenditori, potrebbero attuare le istituzioni per sostenere l’industria sono: velocizzare i provvedimenti a sostegno del mondo produttivo, sburocratizzare e tagliare il costo del lavoro. Conclude il direttore Valvason: "Se questo non avvenisse, abbiamo stimato che il 20% dei nostri associati potrebbe chiudere i battenti nel corso del 2021".