Legnano (Milano) – In fondo al tunnel c’è uno spiraglio di luce, anche se ancora tenue. I prossimi giorni saranno decisivi per gli 87 dipendenti legnanesi di Grancasa che, nell’agenda di agosto, hanno già segnato due date importanti. La prima, il 4 agosto, giorno in cui le banche e l’esperto dovranno dare il loro parere in merito all’ipotesi di cessione dei rami di azienda avviata dalla società. La seconda, l’8 agosto, giorno in cui davanti al giudice si ritroveranno l’azienda, le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori e i creditori. E questa sarà la data decisiva per sapere se ci sarà un futuro occupazionale per i lavoratori o se invece su Grancasa calerà il sipario.
Le organizzazioni sindacali si sono incontrate l’altra sera nella sede amministrativa di Grancasa alla presenza dell’avvocato Maurizio Orlando, l’esperto nominato per il percorso di ristrutturazione, e del consulente Adelio Riva, per proseguire il confronto sulla vertenza, alla luce di sempre nuovi aggiornamenti che stanno caratterizzando il difficile percorso di ristrutturazione del Gruppo.
In questa sede è stata ufficializzata la decisione di Grancasa di depositare l’istanza per la vendita dei rami aziendali dopo che l’azienda aveva pubblicato un "invito a manifestare interesse" per l’acquisto di alcuni asset aziendali, ovvero il ramo commerciale con le licenze per 8 punti vendita, dei complessi immobiliari su cui insistono i punti vendita, il ramo commerciale della sede, le rimanenze di magazzino e i marchi di proprietà Grancasa. A fronte di questo invito è pervenuta un’offerta, che ora dovrà essere valutata. "Il consenso positivo delle banche, la vendita dei rami aziendali, il conseguente parere dell’esperto sono condizioni imprescindibili affinché da questa vertenza si possa uscire con una continuità dell’attività, salvaguardando i livelli occupazionali" affermano i sindacati.