Crisi Grancasa, si va verso il licenziamento collettivo

Il prossimo 27 maggio stato di agitazione a Legnano

L'entrata di Grancasa

L'entrata di Grancasa

Legnano (Milano), 25 maggio 2019 – Fumata nera per Grancasa, adesso rischiano in 158. Sono stati inutili i tentativi di cercare una soluzione alternativa alle procedure di licenziamento collettivo avviate dalle società Grancasa S.p.A., Mercatone di Desenzano, S.r.l., Mercatone dell’Umbria S.r.l. e Gest Due S.r.l., del Gruppo Grancasa. “Il Gruppo Grancasa ha confermato tutti i complessivi 158 esuberi inseriti nelle diverse procedure,sottraendosi a qualsiasi confronto per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti e respingendo tuttele proposte che la delegazione sindacale ha avanzato – ha spiegato la Filcams Cgil Ticino Olona -.

Nonostante la direzione aziendale abbia confermato che anche maggio si chiuderà con un +7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso che testimonia una crescita in termini di fatturato è emersa la chiara volontà di arrivare alla fine dei tempi delle procedure per procedere ai licenziamenti, dichiarando che è l’unico modo per tentare di salvare l’azienda”. Secondo i sindacati queste riduzioni di personale non sono mirate solamente ad un contenimento dei costi del lavoro, ma sono una strategia mirata a ridurre le dimensioni dell’azienda e renderla più appetibile per una vendita. Il sindacato ha deciso di proclamare lo stato di agitazione dichiarando due giornate di sciopero nazionale da tenersi il 26 e 27 maggio. Nella stessa mattinata del 27 maggio, è previsto un presidio davanti la sede del Gruppo di Via Carlo Jucker, a Legnano.