Artigianato: i posti ci sono ma manca il personale

Il primo trimestre per il manifatturiero si conferma tendenzialmente stabile. Tiene anche l’occupazione, aziende in cerca di dipendenti qualificati

Scarseggia la manodopera specializzata rispetto alle richieste specifiche del settore

Scarseggia la manodopera specializzata rispetto alle richieste specifiche del settore

Legnano (Milano) - ​Gli aumenti fuori controllo del costo dell’energia, la crescita incessante dell’inflazione, il conflitto Russia-Ucraina che non trova una soluzione, ma anche la siccità, il lockdown cinese e le tensioni finanziarie: potrebbe sembrare l’elenco delle piaghe d’Egitto in una nuova versione e invece sono solo alcuni dei principali fattori di preoccupazione per imprese e famiglie, ma nonostante queste condizioni negative il primo trimestre per l’artigianato manifatturiero lombardo e di riflesso per l’Alto Milanese non compone un quadro di sole "sfumature grigio-nere".​ A fare il punto della situazione sono i vertici di Confartigianato Alto Milanese, con il presidente Gianfranco Sanavia. Per l’artigianato il primo trimestre mette in evidenza una crescita della produzione sia congiunturale (+2%) che tendenziale (+9,6%): produzione, così come ordini e fatturato, restano preceduti da segno più sia in termini congiunturali che tendenziali e l’indice della produzione per la prima volta supera quota 100 attestandosi a 102,2.

Va rilevato che a calare è l’intensità della crescita rispetto all’ultimo trimestre del 2021, così che a livello congiunturale le variazioni restano positive, ma su livelli lievemente inferiori: produzione (+2% contro +2,3%), ordini interni (+1,2% contro +2,4%), fatturato (+1,9% contro +3,1%). Come per gli industriali, anche gli artigiani stanno alla finestra per capire cosa ne sarà dei prezzi delle materie prime (+19,8% di variazione congiunturale) e prodotti finiti (+10%), le cui oscillazioni restano in crescita per i fattori elencati in precedenza. Dati non negativi come ci si poteva aspettare, dunque, ma l’attuale scenario di incertezza sta colpendo una categoria che non era ancora riuscita a colmare il gap di produzione e ordini con i livelli pre-crisi (2019).

Quanto all’occupazione, i dati non sono negativi neppure in questo caso, non forniscono segnali di calo ma una certa tenuta, accompagnata da una riduzione del ricorso alla cassa integrazione. Per quanto riguarda il settore artigiano, quindi, il lavoro continua ad esserci, tuttavia manca il personale qualificato per le richieste specifiche del settore. Malgrado le aspettative su produzione, ordini e occupazione risentano di insicurezza e mancanza di stabilità, per l’occupazione la relazione trimestrale rileva una quota maggiore di imprese che prevedono per il prossimo trimestre una situazione di stabilità (85%). "Quest’ultimo dato ci rassicura ma non ci permette di poter dormire sonni tranquilli – viene ricordato nella relazione di Confartigianato Alto Milanese – poiché ogni cosa finora descritta dipende ampiamente da quanto accadrà nei giorni a venire e dai cambi di direzione che inevitabilmente subirà l’economia su ogni livello".