Tragedia familiare a Legnano: uccide il padre a coltellate

La discussione e poi i fendenti: dopo la laurea non lavorava

I soccorritori sotto il palazzo della tragedia

I soccorritori sotto il palazzo della tragedia

Legnano (Milano), 2 luglio 2019 - «Mi sentivo costantemente umiliato e pressato da mio padre». Queste le parole pronunciate alla Polizia di Stato da Marco Campanella, 36 anni, di Legnano, arrestato ieri per aver trucidato a coltellate il padre Michele, finanziere di 71 anni in pensione, al culmine di una lite nella loro abitazione di Legnano. L’uomo, figlio adottivo della vittima e della moglie Paola, studente di lingue fuori corso laureatosi solo un anno fa, stava studiando per essere ammesso alla facoltà di Scienze Politiche ma il padre, una vita in servizio trascorsa in azione, per lui avrebbe voluto un futuro diverso. Fatto di lavoro, obiettivi concreti, amici, e per questo lo rimproverava spesso.

Ieri mattina le sue parole piene di preoccupazione, e forse di toni sferzanti, sono state ultime pronunciare prima di cadere sotto oltre dieci coltellate sferrate dal figlio, che poi si è barricato in casa. Erano circa le 10 quando i vicini dei Campanella hanno udito le urla tra padre e figlio, ma nessuno ha pensato al peggio. Poco più tardi, però, un operaio al lavoro in un appartamento della palazzina di fronte ha visto un uomo cadere a terra sotto i colpi di un altro uomo e ha telefonato al 112. «Vi prego correte, lo ammazza, sto vedendo tutto dalla finestra». Sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato e, in un primo momento, anche i carabinieri. Quando ambulanza e forze di polizia sono arrivate sotto casa dei Campanella il 36 enne si è barricato, così sono arrivati anche i vigili del fuoco di Milano, che hanno chiuso i rubinetti del gas di tutta la palazzina al civico 4 di via Giovannelli, scongiurando qualsiasi tentativo ulteriore dell’uomo di potersi fare del male o far del male ad altri. In quel frangente la moglie della vittima e madre dell’omicida, Paola, stava rientrando a casa dopo aver fatto alcune commissioni. Quando ha appreso cos’era accaduto si è sentita male. Poco più tardi gli agenti hanno fatto irruzione in casa, fermando Campanella e portandolo in commissariato.

Lì l’uomo è stato interrogato per ore, alla presenza del sostituto procuratore di Busto Arsizio Francesca Parola, titolare del fascicolo di inchiesta. Ha dato la sua versione dei fatti. Sua mamma, nonostante lo choc, a quanto emerso ha confermato che tra padre e figlio per via della situazione del 36enne che non aveva ancora trovato un lavoro, la tensione era alta. Inchiodato alle sue responsabilità, Marco Campanella ha ammesso il delitto, spiegandolo come la conseguenza delle considerazioni sulla sua vita che il genitore gli faceva, a suo dire anche contestandogli di non riuscire più a mantenerlo con la sola pensione. Arrestato per omicidio volontario, il killer è stato portato in carcere in attesa della convalida del gip. Secondo quanto ricostruito dagli uomini della Questura di Milano e dal medico legale, il 71enne è stato ferito a morte con due diversi coltelli da cucina, mentre cercava di difendersi tentando di raggiungere il balcone, da dove è stato visto crollare sotto il peso dei fendenti dall’operaio che ha allertato i soccorsi. Per mercoledì è stata fissata l’autopsia.