Treni, proteste e disagi sulla Milano-Mortara: "Miglioramenti? Non a breve"

Il comitato dei pendolari scettico sulla possibilità di cambiamento: "Dei 90 milioni della Regione alla nostra linea non arriverà nulla"

I treni della Milano-Mortara

I treni della Milano-Mortara

Abbiategrasso (Milano), 27 luglio 2018 - La linea Milano-Mortara, una delle più massacrate della Lombardia, non vedrà miglioramenti. Almeno non li vedrà a breve termine. Di quei 90 milioni di euro stanziati da Regione Lombardia per rimodernare stazioni e tratte ferroviarie quanti ne spetteranno alla freccia delle risaie? Forse nulla. Franco Aggio è il vicepresidente dell’associazione Milano-Mortara ed è pessimista. Al comitato non è giunta alcuna comunicazione in merito a quei soldi. «Parliamo di una linea utilizzata quotidianamente da ventimila persone, adesso un po’ meno per via della chiusura estiva delle scuole - commenta -. È la dodicesima linea, per affluenza, di tutta la Lombardia, eppure è una delle più penalizzate». La Milano-Mortara paga il fatto di avere il materiale rotabile più vecchio di quello posseduto da Trenord e tutti i 46 treni della linea sono realizzati con questi materiali. Materiale che tocca, per una certa misura, anche ad altre tratte, ma sulla Milano-Mortara i treni sono tutti così. Nessuno escluso. Dal più giovane del 1985 ai più vecchi del 1979. E così non passa giorno che non ne succeda una, con il malcontento dei pendolari che ha raggiunto livelli di vera esasperazione.

Soltanto l’altro giorno in molti denunciavano temperature oltre il limite della sopportazione sui treni e il funzionamento dell’aria condizionata soltanto su una o due carrozze al massimo. Sulle altre si rischiavano malori a causa del caldo. Una situazione assurda. Cosa fare? «Il problema - continua Aggio - è che non esiste un responsabile unico ben individuabile. La colpa va suddivisa tra tre soggetti che giocano, come sempre, allo scaricabarile». Da Regione a Trenord, passando per Rfi. L’associazione della Milano-Novara le ha provate tutte e continuerà a farlo per avere un dialogo. Ma sembra quasi di scontrarsi con un muro di gomma. «Da febbraio a maggio abbiamo inoltrato numerose email con posta elettronica certificata per avere un incontro con i vertici di Regione Lombardia - afferma -, ma senza ottenere risposta». Di una cosa Aggio è sicuro: i miglioramenti a breve termine non ci saranno. «È un settore che richiede sempre tempi medio-lunghi anche solo per una decisione - sottolinea -. Dovremo capire anche come avverranno eventuali cambiamenti societari». A settembre studenti e lavoratori saranno destinati e ritrovare i vecchi problemi. I ritardi, le cancellazioni, la mancanza di informazione di una linea sempre più allo sbando.