Castano Primo, spray al peperoncino e giubbotti antiproiettili: ecco i vigili Rambo

Spray e giubbotti antiproiettile agli agenti della polizia locale

La polizia locale

La polizia locale

Castano Primo (Milano), 2 febbraio 2018 - I nove agenti della polizia locale si «armano» di strumenti di difesa personale. Da alcuni giorni al comando di piazza Mazzini sono arrivati in dotazione i giubbotti antiproiettile che devono essere indossati sotto la divisa e che difendono il corpo degli agenti dalle aggressioni. Il Comando avrà in dotazione anche due giubbotti del genere che potranno essere indossati sopra la divisa dotati di strisce catarifrangenti, da utilizzare quando l’agente è impegnato in un posto di blocco per strada. Gli agenti avranno anche nuove berrette e cuffie da utilizzare nei servizi esterni. Inoltre i vigili hanno avuto in dotazione degli spray al peperoncino e delle mazzette estensibili utili per fermare e allontanare aggressori e malintenzionati. Per l’uso di questi ultimi gli agenti in questi mesi hanno dovuto anche partecipare a dei corsi, con lezioni teoriche e pratiche che si sono concluse con delle verifiche operative, necessarie per permettere agli agenti di operare con queste nuove mazzette.

La dotazione di queste apparecchiature e strumenti di difesa si è resa necessaria per mettere in sicurezza gli agenti, il cui compito non è solamente quello di sovraintendere alla viabilità. Molte volte, operando nel controllo del territorio, gli agenti sono stati protagonisti di episodi potenzialmente pericolosi. A novembre un agente ha fermato una ragazza pregiudicata che aveva un coltello a serramanico tra i vestiti.

Negli ultimi giorni dell’anno, inoltre, attuando un controllo nei boschi a nord della città frequentato da spacciatori, gli agenti avevano sequestrato ben cinque coltelli, abbandonati dagli spacciatori in fuga. Coltelli che vengono a volte usati anche per costringere gli acquirenti a pagare le dosi. Tra questi anche coltelli con lame di lunghezza superiore ai 30 centimetri che vengono usati dagli spacciatori per distruggere la fitta vegetazione boschiva della zona in cui «operano».