Sfregiò l’ex con l’acido, il perito: "Era capace di intendere e volere"

La perizia psichiatrica ha rivelato la piena capacità di intendere e volere di Sara Del Mastro

Sara Del Mastro

Sara Del Mastro

Legnano (Milano), 23 aprile 2020 -  Ha sempre ribadito che la donna con la quale aveva avuto una breve relazione era lucida quando lo ha colpito al volto con un bicchiere di acido, e il Tecnico nominato dal Tribunale gli ha dato ragione. Così Giuseppe Morgante, 31enne di Legnano, attende ora che il Gip di Busto Arsizio decida se Sara Del Mastro, 39 enne, la donna che lo ha costretto a fermare la sua vita per rimettersi in piedi, sarà condannata nel processo che si celebra con rito abbreviato. Il giudice, dopo aver ricevuto le conclusioni della perizia del tecnico che ha nominato e che descrive la donna "capace di intendere e volere al momento dei fatti", seppur si tratti di una personalità "borderline" con tendenze alla "depressione", il 25 maggio renderà nota in aula la sua decisione.

«Siamo soddisfatti ma ora auspichiamo che non ci siano sconti di pena – ha detto l’avvocato di Morgante, Domenico Musicco - la difesa ha presentato alcune note critiche alla perizia, per questa ragione il giudice ha deciso di valutare, prima di deliberare". Giuseppe ha appreso la notizia da casa sua, a causa dell’emergenza Coronavirus non era in aula, come ha sempre fatto. "Sta bene, lotta, non molla, anche se la sua strada è ancora lunga", ha aggiunto il suo avvocato. L’uomo, prima di quel maledetto 7 maggio, era uno sportivo, un gran lavoratore, un giovane con il sorriso sulle labbra. Lei, di otto anni più grande, in lui vedeva un futuro compagno di vita, seppur Giuseppe così come è emerso - non le avesse mai promesso una relazione duratura.

Quando lui le ha spiegato di non volerla più frequentare perché, appunto, volevano due cose diverse, lei ha reagito con rabbia. Prima le telefonate anonime, i messaggi, i profili falsi per tormentarlo. Poi i pedinamenti, da casa al posto di lavoro e viceversa, in un turbinio di persecuzione che aveva spaventato anche i familiari del 30enne. Ruote bucate, minacce a giovani con cui lui si scriveva sui social, fino a quella sera in cui, dopo aver parlato con un’inviata delle Iene, Sara Del Mastro ha chiesto a Giuseppe di avvicinarsi alla sua auto per un ultimo confronto, a quel punto lo ha colpito in pieno volto con l’acido.

Da allora lui lotta per tornare alla normalità, per recuperare del tutto le sue fattezze in parte perse sotto le ustioni, un occhio con il quale non vede bene e soprattutto la voglia di dedicarsi all’amore. Ci vorrà tempo, per fidarsi di nuovo, per avere voglia di conoscere una donna, per sentirsi finalmente libero dal fantasma di una storia che con l’amore non ha mai avuto nulla a che fare. Perché quello vero di amore, fatto di complicità e affetto, non può mai andare a spasso con la rabbia, il possesso e la vendetta. Giuseppe sta combattendo la sua battaglia, con determinazione. E la gioia di sentirsi amare sul serio, Sara Del Mastro, non gliela potrà mai portare via. Malgrado tutto quello che è successo.

L’avvocato di parte civile, Domenico Musicco, presidente di Avisl - Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità - anche alla vigilia della presentazione dell’udienza con il deposito della perizia psichiatrica su Sara Del Mastro si diceva "fiducioso sul fatto che la perizia accerti la piena responsabilità dell’imputata". A fine maggio sarà il giudice a stabilire che strada prenderà il procedimento.