San Vittore Olona, tenta di far esplodere palazzo e si uccide: "Poteva essere una strage"

Panico in via Matteotti. Alla base del gesto dell’uomo ci potrebbero essere dissapori in famiglia

I soccorsi a San Vittore Olona

I soccorsi a San Vittore Olona

San vittore Olona, 18 settembre 2018 - Strage sfiorata in via Matteotti, dove un operaio 50enne si è ucciso dopo aver dato fuoco al divano di casa propria. Quando i pompieri sono entrati, dopo aver staccato la luce come da protocollo in caso di incendi, hanno scoperto due taniche di benzina e quattro bombole di gas nel suo salotto, una delle quali collegata a una lampada del salotto. Se qualcuno avesse attivato l’interruttore, avrebbe fatto saltare tutto. Le fiamme appiccate dall’uomo prima di uccidersi impiccandosi sul balcone dove i soccorritori lo hanno trovato, non sono divampate così velocemente da raggiungere la benzina o le bombole.

Tutto è accaduto ieri pomeriggio poco prima delle 17 in via Matteotti, proprio sopra quello che una volta era l’antico teatro di San Vittore Olona. Un operaio 50enne ha dato fuoco al divano di casa, lasciando aperte alcune bombole del gas e portando all’interno del suo appartamento, al primo piano della palazzina, diverse taniche colme di benzina. Un piano diabolico costruito nei dettagli prima di suicidarsi. L’uomo avrebbe prima aperto il gas, preparato la corda, per poi procedere a dar fuoco al divano di casa. Subito dopo si sarebbe impiccato. Il forte odore di plastica bruciata e quello di gas hanno però allarmato tutto il quartiere. «Abbiamo sentito un fortissimo odore di gas e ci siamo spaventati - hanno spiegato i titolari della gelateria sottostante -. Allora abbiamo chiamato i soccorsi. Una volta sul posto, hanno bloccato la zona e sono saliti dal balcone della casa da dove usciva il fumo, proprio sopra di noi». Qualcuno che conosceva l’uomo, ha anche tentato di salire all’interno dell’abitazione, ma non è riuscito a sfondare la porta: «Era blindata e abbiamo sentito il pomello che scottava, poi siamo scesi perché l’odore di gas era troppo forte». I vigili del fuoco sono arrivati sul posto poco prima che potesse scoppiare tutto. Sarebbe stata una strage. I bambini dell’asilo privato, che sorge qualche decina di metri dietro la casa, erano appena usciti da scuola.

Alla base del gesto dell’uomo ci potrebbero essere dissapori in famiglia. «Ci aveva salutato ed era salito in casa. Poi non l’abbiamo più visto» spiegano alcuni avventori del bar. «Non lo abbiamo visto passare con le taniche. Non so come possa aver fatto a portarle in casa senza farsi vedere. Le bombole sono probabilmente quelle che usava per lavoro».

L’operaio era solito aggiustare i tetti usando le bombole per scaldare la guaina impermeabile. Lo conoscevano come un gran lavoratore e con una famiglia normale, come tante altre. Sul posto oltre ai vigili del fuoco, alla polizia locale e ai carabinieri che hanno poi bloccato la zona, anche i familiari dell’uomo che si sono chiusi nel silenzio. «Un gesto incomprensibile - spiegano alcuni vicini di casa -. Lo avevamo visto poco prima, ma ci ha salutato come se nulla fosse». La bomba innescata dal cinquantenne avrebbe potuto far crollare l’intero palazzo, spazzando via anche parte di quelli davanti in una gigantesca esplosione.