Ricordato il carabiniere fucilato dai nazisti. Eroico esempio di coraggio

Lonate Pozzolo, a ottant’anni dalla morte

Carabiniere, si rifiutò di calpestare il simbolo dell’Arma, gli alamari che gli erano stati strappati, dopo essere stato fatto prigioniero dai nazisti, il gesto costò la vita a Filippo Bonavitacola, originario dell’Irpinia, morto a 30 anni, fucilato nel 1944, medaglia d’oro al valor militare. A Lonate Pozzolo, dove da molti anni vivono numerosi nipoti, si è svolta la cerimonia di commemorazione in occasione del 110° anniversario dalla nascita e degli ottant’anni dalla sua morte. Un simbolo di coraggio, il carabiniere eroe morì gridando “Viva l’Italia”. Per il ricordo la sala consiliare del comune di Lonate Pozzolo era gremita. C’erano le autorità, il sindaco Elena Carraro, la giunta, alcuni parlamentari, Isabella Tovaglieri, Riccardo De Corato, le Associazioni cittadine, Combattentistiche e d’Arma, i carabinieri con il comandante della compagnia di Busto Arsizio, tenente colonnello Andrea Poletto. "Bonavitacola è stato un esempio di attaccamento alla patria, di virtù militari e fierezza nazionale. Ha sempre onorato e portato in alto il nome della nazione, come tanti altri eroi anche in cambio della loro stessa vita e che con il loro sacrificio hanno contribuito alla costruzione dell’Italia libera e democratica", ha detto il sindaco di Elena Carraro e Lonate Pozzolo lo ricorderà sempre.R.Va.