Rapisce il figlio neonato all’ospedale di Magenta: il papà resta in carcere

Convalidato l’arresto del 30enne egiziano che deve rispondere di lesioni aggravate, tentata rapina e resistenza

Risolto il caso del bambino rapito all'ospedale di Magenta

Risolto il caso del bambino rapito all'ospedale di Magenta

Resta in cella il 39enne egiziano residente ad Abbiategrasso che lo scorso 3 maggio ha rapito suo figlio di due mesi dall'ospedale di Magenta.

Il neonato era ricoverato per problemi cardiaci mentre l'uomo, un tossicodipendente, aveva perso la patria potestà sul piccolo. L'uomo è stato bloccato venerdì sera sul treno alla stazione di Milano San Cristoforo. Oggi a convalidare l'arresto e disporre la custodia cautelare il carcere è stato il giudice delle direttissime che ha accolto la richiesta del pm di turno Francesca Crupi, la quale ha contestato i reati di lesioni aggravate, tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo una prima ricostruzione l'uomo una volta bloccato dalla polizia locale con in braccio il neonato, ha reagito cercando di disarmare un agente. Sulla vicenda il pm, Francesca Gentilini, ha aperto un fascicolo per sottrazione di minore. Rocambolesca la fuga dell'uomo che stava scappando avendo con sé un ovetto per trasportare il piccolo. È stato prima seguito da due agenti motociclisti, poi ha fermato un automobilista di passaggio e lo ha costretto a cedergli il veicolo poi lasciato alla stazione ferroviaria di Albairate diretto alla stazione milanese di San Cristoforo. Una volta sceso, l’uomo è stato bloccato, tentando di sottrarre la pistola in dotazione di uno degli agenti della polizia locale di Milano intervenuti per fermarlo. Il figlio è stato recuperato e portato in una struttura sanitaria. Rimane da chiarire nella vicenda il ruolo della madre. Plaude alla soluzione del caso il sindaco, Cesare Nai che ringrazia "tutte le persone che hanno messo cuore e professionalità nella ricerca del bambino, alla fine portato in salvo”.