Palio di Legnano, Pusceddu ritrova una città che non lo ha mai voluto dimenticare

Squalificato a vita nel 2014 per una rissa con un altro fantino, gli è stato concesso di tornare e ha vinto con San Magno

Legnano (Milano) - Valter Pusceddu si è ripreso una città che non lo aveva mai davvero lasciato andare. La vittoria di San Magno non arriva inaspettata - la contrada era tra le favorite - ma non era scontata: anche la rivale di sempre San Bernardino aveva investito molto nella speranza di lasciare proprio a San Magno il titolo di nonna del Palio.

Pusceddu, per chi non mastica Palio, era stato squalificato a vita nel 2014 dopo la rissa con Andrea Coghe di San Martino che ha inasprito ulteriormente la rivalità con La Flora, per la quale Pusceddu correva. Pusceddu è tornato poi a Legnano nel 2018, anno in cui La Flora si è aggiudicata il crocione con l’esordiente Gavino Sanna che correva - guarda caso - con un cavallo della scuderia di Bighino Pusceddu. La Nobile torna a vincere dopo il Palio del 2011 e festeggia due volte: infatti San Bernardino è rimasta nonna e si è aggiudicata solo il quarto posto in finale.

"Sono emozionato non per me ma per la contrada intera" ha detto in lacrime il capitano Alessandro Zanovello, alla sua prima e memorabile reggenza, mentre Pusceddu scendeva dal trono fatto di mani e lo abbracciava. Alle 21.36 esatte la croce di Ariberto d’Intimiano è entrata nella basilica, accompagnata dalla folla e dal suono delle campane, sotto le finestre di palazzo Marinoni illuminate con il rosso biancorosso. Il Palio di maggio è tornato e a vincerlo è stata la contrada nel cuore di Legnano