Legnano, odissea in ospedale: "Dieci ore d'attesa al Pronto soccorso"

Una donna ha trascorso una giornata in sala d’attesa: "Mi hanno prescritto una risonanza magnetica e non so dove andarla a fare"

L'ingresso dell'ospedale di Legnano

L'ingresso dell'ospedale di Legnano

Legnano (Milano)-  Sono entrati al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano alle dieci del mattino, sono riusciti a vedere un medico alle nove e mezza di sera. Un’intera giornata passata nella sala d’attesa delle urgenze. È la disavventura vissuta dal sanvittorese Roberto Morlacchi e dalla sua compagna martedì 16 agosto. È quest’ultima ad avere un problema alle gambe che le rende impossibile camminare autonomamente. Già da alcuni giorni. Le cure prescritte dal medico di famiglia sembrano non sortire gli effetti sperati. E così, passato Ferragosto, la coppia decide di andare in pronto soccorso.

Alla donna è attribuito un codice verde. Non è in pericolo di vita, certo, ma non sta comunque bene ed è preoccupata. "Quando siamo arrivati ci siamo trovati davanti a una scena che non avrei mai immaginato – racconta Morlacchi –: ogni spazio possibile era occupato da letti e alcuni degenti erano sulle barelle. Moltissime persone chiedevano notizie al “triage“ di pazienti arrivati in pronto soccorso, da quel che ho capito, anche due o tre giorni prima. Noi ci siamo pazientemente messi ad aspettare, ma in tutte quelle ore che abbiamo trascorso là ho visto persone perdere la pazienza, rivolgersi a male parole alle infermiere...". Una situazione surriscaldata, insomma, dove all’esasperazione di chi attende d’essere visitato e degli eventuali accompagnatori si somma quella di medici e infermieri, perché quello che è apparso evidente "è lo stress a cui sono sottoposti gli operatori sanitari che devono sostenere carichi di lavoro che possono generare anche errori; e visto che parliamo di una professione che ha a che fare con la salute delle persone, ci rendiamo conto delle conseguenze che un’analisi sbagliata o distratta può determinare? Insomma, qui a Legnano abbiamo un ospedale bellissimo, nuovo, che però non è in grado di soddisfare in tempi ragionevoli i bisogni degli utenti. Perché aspettare tutte quelle ore per essere visitati da un medico non è un servizio da pronto soccorso. È chiaro che c’è qualcosa che non va nella sanità regionale".

Ad accrescere l’insoddisfazione di Roberto Morlacchi e della sua compagna c’è stato anche un epilogo paradossale. Alla donna, per il problema alle gambe, viene richiesto di sottoporsi a una risonanza magnetica entro tre giorni. "Hanno compilato l’impegnativa per effettuarla, peccato che a Legnano non c’era disponibilità. E quando ci siamo messi a cercare, da soli, in quale altro ospedale poterla fare col servizio sanitario nazionale non abbiamo trovato una sola struttura disponibile in tutta la zona". Per averla entro tempi ragionevoli "basta pagare 150 euro, inoltre, visto che siamo nella settimana di Ferragosto, abbiamo trovato un posto libero comunque dopo il 22 agosto. Quindi ben oltre le 72 ore". Pagando? "Ovviamente".

"Le procedure adottate durante la degenza della paziente risultano aderenti, sia nella diagnosi sia nelle terapie, alla situazione patologica manifestata al momento del suo arrivo in Pronto Soccorso - fanno sapere dall'Asst Ovest Milanese -. Nel corso del triage d'ingresso, alla signora è stato attribuito un codice verde e sono stati avviati gli esami di laboratorio, oltre alle necessarie rivalutazioni cliniche da parte del personale sanitario nell' arco temporale di permanenza in Pronto Soccorso". "La permanenza in Pronto Soccorso - aggiungono - è stata necessaria per garantire un adeguato monitoraggio e inquadramento diagnostico della paziente, per fronteggiare l'insorgenza di eventuali manifestazioni acute, ma anche per effettuare gli opportuni esami clinici e strumentali che hanno portato alla presa in carico della signora per i successivi approfondimenti specialistici. La signora è stata dimessa in codice verde. E’ da ricordare che nella giornata del 16 agosto tutto il personale sanitario del Pronto Soccorso è stato impegnato per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo".