Sulla sonda spaziale Juice i pannelli solari da record prodotti a Nerviano

Sono i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria e saranno protagonisti della missione che partirà oggi alla volta di Giove

Nerviano: uno dei laboratori di Leonardo che collabora alle missioni spaziali

Nerviano: uno dei laboratori di Leonardo che collabora alle missioni spaziali

Nerviano (Milano) – Il lancio della missione Juice dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), previsto per ieri, è stato rimandato per condizioni meteo avverse a oggi alle 14.14 ora italiana. Anche la Lombardia, con lo stabilimento di Leonardo a Nerviano, è coinvolta nella missione poiché nello stabilimento di Nervianese a ridosso del Sempione, sono stati realizzati i pannelli fotovoltaici da record: si tratta dei più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria, con una superficie di 85m2 e un totale di circa 24.000 celle per fornire la potenza elettrica necessaria alla sonda e a tutti i suoi strumenti a una distanza di oltre 750 milioni di km dal sole.

Questi pannelli se orbitassero intorno alla terra potrebbero alimentare un intero condominio, su Giove produrranno invece circa 900 Watts, cioè l’energia utilizzata da un elettrodomestico. Infatti, l’intensità della luce solare intorno alle orbite di Giove è solo di un venticinquesimo se paragonata a quella ricevuta sulla terra. È così rinviato di un giorno l’inizio del lungo viaggio che porterà Juice (Jupiter Icy Moons Explorerer) dell’Agenzia spaziale europea fino a Giove e alle sue lune Ganimede, Callisto ed Europa. Importante il contributo dell’Italia, con tre strumenti finanziati e sviluppati sotto la guida dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), che aiuteranno a capire se gli enormi oceani nascosti sotto la superficie ghiacciata di questi corpi celesti sono in grado di ospitare forme di vita.

Juice impiegherà otto anni per raggiungere Giove. Eseguirà 35 sorvoli delle sue lune, che studierà grazie a una suite di dieci strumenti scientifici. Sono a guida italiana il radar Rime (Università di Trento), la camera Janus (Università Parthenope di Napoli) e lo strumento 3Gm (Università della Sapienza di Roma), mentre lo spettrometro Majis è il frutto di un accordo fra Asi e agenzia spaziale francese (Cnes). La missione si concluderà con uno studio esteso di Ganimede, nel 2034, che porterà Juice a diventare primo veicolo spaziale a orbitare intorno a una luna diversa da quella terrestre. Juice è l’ultima di una lunga serie di sonde spaziali dirette verso i pianeti del sistema solare esterno: il Pioneer 10 della Nasa ha sorvolato Giove nel 1973, seguito dalle due sonde Voyager sei anni dopo. Galileo ha orbitato intorno a Giove per anni a partire dal 1995, facendoci scoprire il campo magnetico della luna. Oggi, l’orbiter Juno della Nasa è ancora impegnato nella sua missione: l’8 aprile ha completato il suo cinquantesimo passaggio ravvicinato di Giove dal 2016. È difficile prevedere se l’orbiter sarà ancora in attività all’arrivo di Juice, ma di sicuro la nuova sonda si baserà sui risultati e sull’eredità del suo predecessore.