L’ecomostro di Cadorna ancora senza acquirenti

L’ingombrante palazzo era in vendita per meno di un milione di euro . I lavori (mai terminati) si sarebbero dovuti concludere undici anni fa

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di Paolo Girotti

L’ingombrante sagoma è lì da anni a ricordare un operazione immobiliare andata male e lì resterà ancora per parecchio tempo: nessuno riponeva speranze concrete nell’ultima asta organizzata per tentare di vendere il cosiddetto ecomostro di viale Cadorna e la realtà dei fatti non ha fatto altro che confermare la situazione, perché anche questa volta nessuno ha dimostrato alcun interesse per il palazzo di nove piani fuori terra, mai ultimato, che continuerà a caratterizzare l’ultimo tratto dell’asse che porta verso l’ingresso dell’autostrada dei laghi. L’asta conclusasi il 22 marzo, infatti, ha lasciato le cose così come stavano prima e nessuna offerta per rilevare e magari radere al suolo l’immobile (prezzo base inferiore al milione di euro) è arrivata nello studio che si sta occupando della vendita.

La storia di questo ammasso di cemento armato è piuttosto lunga e per trovarne le radici bisogna tornare indietro al 2007: il progetto dell’edificio era ancora in una fase prodromica, ma già in quei primi passaggi si era guadagnato le aspre critiche dell’opposizione consigliare di allora. Troppo invadente, si diceva già allora, soprattutto perché collocato su una direttrice già particolarmente trafficata e intasata, che non sentiva certo la necessità di un intervento immobiliare di queste dimensioni. Nel 2008 erano poi iniziati i lavori che si sarebbero dovuti concludere nel 2011: da quel momento in poi erano stati solo problemi che, uno dopo l’altro, avevano portato allo stop dei lavori quando il solo “scheletro“ del palazzo aveva già preso forma. Col passare degli anni, intanto, anche il permesso di costruire era inevitabilmente scaduto.

La dimensione dell’intervento rende bene l’idea dello spazio occupato nel “panorama“ di quella zona della città: l’intero edificio si sviluppa su 11 piani, nove piani fuori terra e due piani interrati che avrebbero dovuto “contenere“ ben 41 appartamenti e sette vani sottotetto agibili, oltre a 48 cantine e 44 box. L’intervento comprende anche la vicina villa storica dove, erano previsti altri quattro appartamenti disposti su più piani. La valutazione effettuata nel 2020 identificava il valore presunto in 2 milioni 155mila euro. Alla data ultima per la presentazione delle offerte il prezzo minimo era già sceso a 969mila euro, non abbastanza se si considerano le tante incognite legate all’edificio. La perizia ha infatti rilevato anche numerose difformità nella realizzazione di ciò che è stato costruito. Ora tutto è rimandato alla prossima asta, a prezzo ulteriormente ribassato e presumibilmente prevista entro l’estate.