CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

L’appello del sindaco: votare un diritto da esercitare

La città ha celebrato il 79º anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno 2025 è arrivato a...

La città ha celebrato il 79º anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno 2025 è arrivato a...

La città ha celebrato il 79º anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno 2025 è arrivato a...

La città ha celebrato il 79º anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno 2025 è arrivato a pochi giorni da una nuova consultazione referendaria, in programma per l’8 e 9 giugno, rendendo ancora più vivo il legame simbolico con il voto che, nel 1946, segnò la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Due i momenti istituzionali principali: l’inaugurazione del nuovo pennone del Tricolore e la scopertura della scultura "L’Italia".

Nel suo intervento ufficiale, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice ha ribadito con forza il valore del voto come fondamento della democrazia. "Il 2 giugno è anche la Festa della Democrazia", ha affermato il primo cittadino, ricordando che quel giorno del 1946 segnò l’estensione del diritto di voto a tutte e tutti, incarnando il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione. "Il riconoscimento del diritto di voto è una condizione necessaria per realizzare la democrazia, che resta un processo continuo, complesso e faticoso, mai completamente compiuto", ha aggiunto.

Il sindaco ha poi richiamato l’attenzione sull’importanza della partecipazione, sottolineando la gravità di chi, pur ricoprendo ruoli istituzionali, invita i cittadini all’astensione. "Votare è un diritto conquistato, ma anche un dovere civico, come ricorda l’articolo 48 della Costituzione. È grave che rappresentanti dello Stato facciano propaganda contro il voto". Radice ha concluso il suo discorso con un appello chiaro e diretto: "Votate! Fatelo come credete, ma non rinunciate a questo diritto. Discutiamo, confrontiamoci anche da posizioni opposte, ma non restiamo indifferenti. L’indifferenza politica è un’offesa alla Costituzione", ha affermato, richiamando le parole di Pietro Calamandrei del 1955.

Christian Sormani