Legnano, dibattito sul centrodestra a casa dei "comunisti"

Lo scrittore Filippo Rossi ospite del movimento "Legnano Cambia" e del centro sociale Il Salice

Filippo Rossi assieme agli esponenti di "Legnano Cambia"

Filippo Rossi assieme agli esponenti di "Legnano Cambia"

Legnano (Milano), 16 novembre 2019 - La destra alla ricerca di se stessa. E' stato questo il filo conduttore dell'incontro di venerdì sera al centro sociale Il Salice di Legnano. Un ritrovo di "sinistra"  lo storico Pertini, in un quartiere popolare, che ospita un dibattito dedicato a chi siano oggi gli eredi di Giolitti, Einaudi, Fini e (alzi la mano chi se li ricorda) Malagodi o Zanone: sarebbe stato impensabile anche solo vent'anni fa. Non lo è più oggi, dove il populismo dell'ultradestra incassa voti e consensi proprio fra i ceti di quella che una volta si sarebbe chiamata la classe operaia. Sovranismo, ritorno a un'utopistica autocrazia. La ricerca di un "nemico" esterno, che può essere l'immigrato ma anche la coppia omosex che reclama i propri diritti. Oggi la destra, in Italia ma non solo, sembra essersi avvitata attorno a queste tematiche. Alla ricerca di consensi, che in effetti non sembrano mancargli. Per Filippo Rossi, autore del libro "Dalla parte di Jekyll, Manifesto per una buona destra", un'altra destra - buona come del resto il titolo lascia intendere - è però possibile. Come arrivarci, questo è il punto.

"Fin da bambino mi hanno spiegato che essere di destra significa essere patriottici - è la spiegazione fornita da Rossi -. Ecco, la patria è sì la terra dei padri ma è anche la terra dei figli, di coloro che pur non essendoci nati abitano questo luogo. Insomma, si può essere di destra ma anche amare l'altro, diverso rispetto a me che vive nella mia stessa patria". A organizzare l'incontro al Salice - il pubblico non è mancato, come non sono mancati simpatizzanti del centrosinistra e del Pd - è stato il movimento civico trasversale "Legnano Cambia", che a questo punto vuole anche provare a cambiare la destra non solo la direzione politica della Città del Carroccio dopo il tracollo del centrodestra. Fra i suoi componenti troviamo non a caso esponenti di destra, come l'ex presidente del Consiglio comunale Antonio Guarnieri, in rotta di collisione totale e definitiva con la destra oggi incarnata da Matteo Salvini.

"Il mio obiettivo è il ritorno a una destra liberale, capace anche di fare scelte non popolari, che non rincorre facili slogan da basso livello, da bar, urlati, e che si nutre di odio - spiega Guarnieri, affiancato in questa impresa da un'altra fuoriuscita leghista, sua moglie Federica Farina - come stanno facendo Salvini e la Meloni". Il banco di prova saranno ovviamente le elezioni della prossima primavera. Per Rossi, viterbese di nascita e romano d'adozione, quella di venerdì sera è stata la sua "prima volta" a Legnano. "Era comunque al corrente del terremoto politico e giudiziario che c'è stato in questa città", chiarisce Guarnieri. "Era consapevole di ciò che a Legnano ha combinato la Lega a guida salviniana". Chissà che la strada verso la "buona destra" auspicata da Rossi e da Guarnieri non passi dall'Alto Milanese.