CHRISTIAN SORMANI
Cronaca

Sangue e droga tra i boschi dell’Alto Milanese: regolamenti di conti, blitz e affari d’oro

A Cisliano trovato il cadavere di un ventottenne, s’indaga su collegamenti col mondo dello spaccio. Dalle cave di Busto Garolfo al Rugareto di Rescaldina, le nuove piazze si trovano fuori città

Carabinieri nei boschi della droga

Carabinieri nei boschi della droga

Cisliano (Milano) – Un altro giovane trovato senza vita in una zona periferica. Un altro giallo tutto da ricostruire, dopo quello di Santo Stefano.

Il 26 dicembre a perdere la vita a Pogliano Milanese era stato un ras della droga, Anas Khouja, 31enne ucciso nella guerra fra i narcos, che ormai dominano incontrastati i boschi dell’Alto Milanese, del Castanese e dell’Abbiatense. Stavolta si tratta di un ventottenne marocchino, che potrebbe anche essere estraneo agli ambienti della droga. La scia di sangue sul territorio è ormai corposa: dalle cave di Busto Garolfo e Casorezzo fino ai boschi del Rugareto di Rescaldina, passando da Vanzaghello, Arluno, Castano e adesso nell’Abbiatense. I nomi delle vittime sono tutti di nordafricani, molti uccisi dopo essere stati picchiati e torturati.

Sabato 7 maggio 2022 in una piazzola di sosta lungo la Ss336 tra Lonate Pozzolo e Vanzaghello era stato trovato il corpo senza vita di un ventiquattrenne, vittima di una banda di pusher marocchini che avevano in mano lo spaccio nei boschi tra Milano,Varese, Novara, Pavia e Lodi. L’uomo aveva rubato 30mila euro di stupefacenti, mettendosi in proprio a Laveno Mombello (Varese).

Bouda Ouadia, spacciatore 24enne, fu eliminato nel bosco del Rugareto a Rescaldina ad aprile 2022, in una guerra tra bande armate fino ai denti. Nell’aprile dello scorso anno i giudici dichiararono non colpevoli gli uomini indicati dalla fidanzata della vittima, Mohamed El Moundiry e Elhabib Rahoui, immediatamente scarcerati al cadere delle accuse insieme ai latitanti Abdelatif Bouda e Mohamed Hakmaoui.

Nel giugno 2022 un magrebino di 35 anni fu ferito nei boschi tra Cerro Maggiore e Uboldo con dieci colpi. Nel 2019 a gennaio Diop Abib, originario del Senegal, fu trovato nei boschi fra Uboldo e Rescaldina, ucciso da un marocchino, Ahmed Charif, a oggi irreperibile, condannato a 25 anni e 8 mesi.

Diop, cinquantaquattrenne di Borgomanero (Novara), era noto alle forze dell’ordine per piccole questioni di droga. Pagò con la vita lo sgarro alla gang che controllava lo spaccio nei boschi fra Alto Milanese e Basso Varesotto. Secondo indiscrezioni, l’omicida coi soldi del giro illecito, aveva ristrutturato casa in Marocco, dove vivrebbe da uomo libero nonostante la condanna in contumacia.