Custode del laghetto annegato Fu omicidio preterintenzionale

La vittima fuggiva da rapinatori che lo avevano pestato

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In primo grado era stato assolto, mentre ieri la Corte d’Assise d’appello di Milano, ribaltando il verdetto, ha condannato a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale Marius Elvis Draghici, 39 anni, originario della Romania, ritenuto responsabile, con altri complici mai individuati, della morte avvenuta quasi 14 anni fa, nel giugno del 2009, dopo una tentata rapina, del guardiano del “Laghett di Amis” di Bareggio, nel Milanese.

La vittima, Vincenzo Sarullo, infatti, si gettò ed annegò nel lago nel disperato tentativo di salvarsi dai suoi rapinatori che lo avevano brutalmente aggredito. La Corte ieri ha di fatto accolto il ricorso del pm di Milano Giovanni Tarzia, che aveva chiesto 11 anni di carcere in primo grado, sostenuto in aula dal sostituto pg Paola Pirotta. La sentenza di assoluzione era arrivata nel maggio dello scorso anno.

L’imputato, soprannominato “‘u turcu”, come scritto nel decreto di rinvio a giudizio che era stato disposto dal gup di Milano Guido Salvini, in base anche al suo Dna rintracciato su un passamontagna ritrovato, era ritenuto uno dei responsabili della morte del custode. Con altri complici "non identificati", nella notte tra il 15 e il 16 giugno 2009, dopo aver scavalcato la recinzione del carpodromo, ossia l’impianto di pesca sportiva, avrebbe tentato di entrare nell’abitazione di Sarullo per rapinarlo. Poi, lo avrebbero aggredito con una trave ed un bastone chiodato.

La vittima nel "tentativo di sottrarsi alla violenta e brutale aggressione" si tuffò "nelle acque dell’adiacente laghetto, unica possibile via di fuga", dove, a causa delle ferite, finì col morire annegato.