Legnano, cavallo morto: "Corse? Il Palio non c'entra"

La difesa degli organizzatori dopo l’incidente al centro ippico

Il palio di Legnano

Il palio di Legnano

Legnano, 11 aprile 2018 - Le corse a pelo al centro ippico La Stella? Non hanno niente a che vedere con il Palio e adesso anche Comune, Collegio e Famiglia legnanese prendono le distanze da quanto successo sabato. Poco conta che il contatto tra Comune, Palio e Collegio - pur non essendo questi ultimi gli organizzatori della manifestazione - sia inequivocabilmente diretto e poco conta che le corse che si sono tenute sabato - presentate in tempi non sospetti nell'edizione del 2017 proprio dal gran maestro Alberto Oldrini e dall'allora responsabile corse del Collegio Marco Barlocco - abbiano l’unico scopo di «preparare» proprio il Palio legnanese (in fase di presentazione si specificò che le due riunioni sarebbero state aperte «solo ed esclusivamente ai fantini e ai cavalli delle otto consorelle»). Un filo, dunque, che formalmente non esiste, ma che evidentemente c’è e che lega realtà e iniziative. Invece l’unico elemento che vale la pena sottolineare in questo momento, ora che le cose sono andate male, è la distanza. 

La nota firmata dal supremo magistrato e sindaco della città, Gianbattista Fratus, dal gran maestro del Collegio dei capitani e delle Contrade, Alberto Oldrini, e dal presidente della Famiglia legnanese, Gianfranco Bononi, ha un unico fine: evitare ogni collegamento tra Palio di Legnano e l’incidente accaduto sabato. «Tale connubio getta una luce negativa su una manifestazione notoriamente allestita garantendo i massimi livelli di sicurezza e salute per cavalli e fantini, con impegno e investimenti costanti - sottoscrivono i tre -. Sforzi efficaci, dal momento che da anni non si registrano incidenti durante la competizione, a eccezione di qualche caduta di fantini senza conseguenze. Fantini e cavalli impegnati sabato scorso partecipano al Palio di Legnano ma anche a numerose altre manifestazioni e allenamenti, indipendenti le une dagli altri, in piste diverse e in altre regioni». Questa sottolineatura è «un modo per ricostruire correttamente il contesto in cui si sono svolti i fatti», ma è evidente che ciò che è risultato scorretto è stato accostare il termine Palio a quanto accaduto alle corse a pelo: “errore” che fino a venerdì si poteva fare senza timore di smentite. Per non causare piccole onde nel lago del Palio, poi, la soluzione ragionevole per molti è stata quella di dimenticarsi per un paio di giorni di comunicare la morte di un cavallo. Su questo passaggio Comune, Collegio e Famiglia legnanese non hanno oggi una sola parola da spendere.