Casorezzo, parte il primo studio in Italia sulle apnee notturne

È stato promosso dai medici di base: "Servono volontari. L'80% degli uomini non sa di avere questa patologia"

I promotori dell'iniziativa

I promotori dell'iniziativa

Casorezzo (Milano), 9 luglio 2019 - Una patologia troppo spesso sottovalutata. Ma anche un problema sociale. Il primo studio in Italia dedicato all’apnea del sonno – realizzato sulla popolazione generale – partirà da Casorezzo. Lo hanno promosso Clementino Stefanetti, Maura Barozzi e Cirino Girgenti, i tre medici di base che hanno in cura i circa 5.500 abitanti di Casorezzo. Per sensibilizzare la popolazione (oltre che i colleghi) e raccogliere dati che serviranno ad ampliare la conoscenza di questa patologia in Italia. "Molti attribuiscono la sonnolenza ad altre cause, come cibo o caldo, ma non è detto – spiega Stefanetti –. L’apnea notturna è anche causa di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e deficit di vario tipo. Uno studio recente sottolinea che l’80% degli uomini e il 60% delle donne affette da apnee non ne è a conoscenza".

Come partecipare, dunque? Lo “Studio Casorezzo” sarà gratuito, non invasivo, e aperto a tutta la cittadinanza su base volontaria. Chi deciderà di partecipare dovrà solo compilare un questionario e, in seguito, dormire con un piccolo apparecchio – offerto in comodato d’uso gratuito dalla Philips – appuntato al pigiama. I pazienti che risulteranno positivi alle apnee faranno un ulteriore esame al centro del sonno dell’ospedale di Magenta. "Daremo la priorità alle persone considerate ad alto rischio, come obesi, ipertesi, cardipatici e fumatori – aggiunge Stefanetti –. Entro la fine di settembre contiamo di presentare i primi dati ma ci servono quanti più volontari possibile. Per questo invitiamo tutta la popolazione di Casorezzo a partecipare, soprattutto chi è convinto di non essere affetto da questa patologia".

I tre medici di base che hanno lanciato “Studio Casorezzo” si sono impegnati in modo del tutto gratuito. Ma il progetto verrà realizzato anche con la collaborazione di Michele Bamberga, responsabile del centro del sonno di Magenta; Marzia Segù, docente universitaria specializzata nella medicina del sonno ed Enrico Brunello, di Aipas (Associazione italiana pazienti con apnee del sonno). "È una patologia molto frequente ma purtroppo cittadini e medici sono ancora poco sensibili al tema. Speriamo di lanciare una campagna che anche altri colleghi possano fare propria".