
I numerosi partecipanti all’interessante tavola rotonda
Legnano (Milano) - «Se vogliamo portare avanti la rivoluzione culturale della mobilità e creare una città, un territorio a misura di biciclette dobbiamo avere il coraggio di scendere in strada, essere criticati, scontentare qualcuno e anche di prenderci qualche pomodoro in faccia": è questo il passaggio fondamentale da affrontare, secondo il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, per portare a compimento il ridisegno della mobilità cittadina, perché i cambiamenti in programma sono gioco forza destinati a togliere qualche "comodità" acquisita. Occasione per spiegare la posizione e chiedere la condivisione anche degli altri sindaci presenti è stata la tavola rotonda organizzata al Castello Visconteo a margine degli appuntamenti della Coppa Bernocchi di ciclismo, che andrà in scena oggi. Sul palco con Radice, per parlare di sostenibilità dei trasporti, i sindaci dei Comuni attraversati dal percorso della gara: per San Giorgio, Walter Cecchin, il sindaco di Cerro Maggiore, Giuseppina Berra, quello di San Vittore, Daniela Rossi e il consigliere di Parabiago, Diego Scalvini.
«Le amministrazioni sono pronte, ma hanno bisogno di avere i cittadini vicini perché è assodato che cambiare le pratiche quotidiane andrà contro alcune comodità alle quali siamo abituati – ha detto Radice dopo aver ricordato le 5 linee di “Bicipolitana”, che attraverseranno la città creando una nuova rete di mobilità che consentirà un deciso passo in avanti -. Un esempio è la linea Uno del nostro sistema, con la quale andremo dall’ospedale a Rescaldina passando in alcune zone critiche: in corso Italia bisognerà dare la precedenza al ciclista, in via Verdi sfrutteremo le nuove disposizioni del codice della strada e trasformeremo una strada oggi delle auto, in una strada dove la priorità sarà dei ciclisti; in via Volta creeremo un tratto a senso unico facendo passare la nostra Bicipolitana. La bici avrà lo stesso diritto dell’auto di muoversi da un capo all’altro della città".
Scelte che troveranno anche critiche e forti opposizioni: "È una scelta di politica forte che va nella direzione di una nuova cultura ed è vero che fa più rumore un albero che cade che 100 che crescono. Ecco, noi siamo i 100 alberi che crescono e dobbiamo avere il coraggio e la forza di farci sentire. Abbiamo la necessità di cambiare il modo in cui viviamo le città: parleremo con gli abitanti sentendo le giuste critiche e facendo nostro il metodo di lavoro che consente di imparare dai suggerimenti". La collaborazione sarà più evidente, più che sulle prime due linee già in itinere (la Bicipolitana avrà poi segnaletica dedicata e colori identificativi che richiamano la metropolitana milanese), quando si tratterà di "riconnettere" ciò che non era connesso, sulle successive dove sarà necessario creare da zero anche attraverso la partecipazione dei cittadini.