Legnano, biciclette da campione: le regine sono tornate a casa

In mostra le due ruote di Binda, Bartali e Fondriest che hanno fatto la storia del ciclismo del ’900

L’inaugurazione al museo Fratelli Cozzi Alfa Romeo

L’inaugurazione al museo Fratelli Cozzi Alfa Romeo

Legnano -  Le “regine“ sono tornate a casa: le biciclette da corsa verde ramarro della Legnano, salite sul gradino più alto del podio nelle manifestazioni più importanti del ciclismo del ‘900, saranno infatti in mostra in città, sino al 3 ottobre, al museo Fratelli Cozzi Alfa Romeo, in un evento che porta l’una vicina all’altra le due ruote da competizione e quelle che hanno fatto la storia della Legnano sulle strade di tutto il mondo nell’uso quotidiano.

La mostra, intitolata “Ovunque è Legnano: da Legnano al mondo su due ruote“ è stata organizzata dal Museo legnanese di viale Toselli in collaborazione con l’associazione “Ugo Colombo Hombre Vertical“, il sostegno della Fondazione Ticino Olona e la collaborazione di Us Legnanese, Museo Nicolis, Comune di Legnano, collezionisti del gruppo La Mia Legnano e altri collezionisti privati.

In mostra la bicicletta con cui Alfredo Binda vinse il primo titolo mondiale nel 1927 (prestata dal Museo Binda di Cittiglio, così come quella del mondiale del 1932), la Legnano di Gino Bartali del Tour vinto nel 1938 (del Museo del Ghisallo) e la bicicletta Legnano con cui Maurizio Fondriest vinse l’ultimo titolo dello storico marchio, il mondiale del 1988: vicino a queste, anche le biciclette d’uso comune recuperate con pazienza e cura dai collezionisti della zona e capaci di stupire ancora oggi per l’estetica, la precisione della realizzazione e la capacità di resistere al passare del tempo.

Per creare un percorso coerente, la mostra è corredata da una serie di pannelli che tracciano la storia del marchio nato nel 1907 come costola della Wolsit, azienda che aveva nel suo consiglio grandi nomi dell’industria (Tosi, Bernocchi e Dell’Acqua) e che ha avuto il primo stabilimento in via XX Settembre. La produzione si sarebbe poi spostata per un decennio circa, a partire dai primi anni Sessanta, nella struttura industriale realizzata in piazzale Emilio Bozzi, per poi lasciare definitivamente la città.

La mostra è inserita nel programma di “Party in bici“ e, nell’ambito delle iniziative, anche oggi gruppi di giovani ciclisti raggiungeranno dal Castello di Legnano il vicino Museo per una visita guidata.