Abbiategrasso, botte al bar: catturati 4 egiziani

I carabinieri hanno rintracciato i responsabili della spedizione punitiva. La feroce aggressione aveva mandato il connazionale in sala operatoria

Le indagini dei militari dell’Arma sono risalite ai presunti autori del tentato omicidio

Le indagini dei militari dell’Arma sono risalite ai presunti autori del tentato omicidio

Era stata una vera e propria spedizione punitiva quella che, la sera del 16 marzo, era avvenuta nel bar Milano di viale Mazzini ad Abbiategrasso, dove un egiziano di 35 anni era stato ferocemente aggredito ed era finito in ospedale con gravi ferite. Nella serata di martedì i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Abbiategrasso, supportati dai colleghi della stazione di Milano Monforte, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico di quattro connazionali emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pavia, Pasquale Villani, per l’ipotesi di reato di tentato omicidio aggravato. Secondo quello che si legge nel comunicato firmato dal procuratore della Repubblica di Pavia Fabio Napoleone, il movente della tremenda aggressione sarebbe da ricercare nella rivalità tra le famiglie di appartenenza della vittima e quelle degli indagati, già in passato protagoniste di episodi di violenza reciproci.

Resta il mistero sulle ragioni che li avrebbero messi in conflitto, che potrebbero riguardare anche altri ambiti. L’episodio era avvenuto appunto la sera del 16 marzo quando gli aggressori, muniti di spranghe di ferro, di una livella, di una cazzuola, di alcuni tubi metallici e di un coltello, hanno dapprima mandato in frantumi il vetro della porta di ingresso del bar dove l’egiziano, che aveva capito di essere in grave pericolo, aveva cercato rifugio. Poi avevano fatto irruzione nel locale e si erano accaniti sul 35enne, che era solo e disarmato, colpendolo ripetutamente e con estrema violenza alle gambe e alla testa, procurandogli una lesione cranica che aveva richiesto un intervento chirurgico.

L’allarme del locale, che era scattato immediatamente, aveva fatto attivare i soccorsi con grande rapidità, ma quando gli operatori sanitari erano arrivati sul posto gli aggressori erano già fuggiti e a terra, esanime, c’era solo l’egiziano. L’uomo, le cui condizioni inizialmente erano apparse da subito gravissime, era stato trasportato all’Humanitas di Rozzano dove era stato ricoverato con una prognosi superiore ai 40 giorni e successivamente sottoposto a una delicata operazione chirurgica. Il locale che era stato teatro dell’aggressione ha subìto danni considerevoli. Le indagini da parte dei carabinieri sono ancora in corso per determinare se al pestaggio abbiano partecipato altre persone e per avere definitiva conferma degli addebiti per i singoli arrestati.