Polveriera Lecco. Di Nunno: “Temo combine”. Giocatori e allenatore: “Parole diffamatorie”

Il patron ne ha avuto anche per i tifosi: “Si meriterebbero la terza categoria". Poi le scuse ma ormai la frattura c’è, come l’ultimo mposto nin classifica

Acque agitate a Lecco, nel riquadro il patron Paolo Di Nunno

Acque agitate a Lecco, nel riquadro il patron Paolo Di Nunno

Lecco, 12 marzo 2024 – Il Lecco è la candidata numero uno alla retrocessione in C ma mister Aglietti crede ancora alla salvezza e, a volte, nello sport i miracoli possono anche accadere. Eh si perché a Lecco deve veramente succedere qualcosa di straordinario per evitare di ritornare in C dopo una sola stagione nella cadetteria italiana.

Oggettivamente, a 9 giornate dalla fine, la situazione delle aquile del Resegone è disperata. Ultimo con soli 21 punti, a meno 8 dai playout, il Lecco non vince dallo scorso 26 dicembre, 2-1 in casa contro il Sudtirol, e nelle ultime 10 partite ha perso 9 volte, conquistando solo un misero punticino, 0-0 a Terni più o meno tre settimane fa.

Un trend negativo proseguito anche domenica nel match casalingo contro il forte Palermo, perso per 1-0 pur non giocando male e creando più dell’avversario.

Paolo Di Nunno domenica ne ha avute un po’ per tutti, tifosi in testa, ma le sue esternazioni "sono state il frutto della rabbia del momento - ci ha detto ieri Di Nunno -. Ai tifosi ho ricordato che ho pagato 18.000 euro di multe perché gettano bombe carta in campo. Alcuni di loro mi hanno insultato e io ho risposto per le rime… dicendo cose vere, non invenzioni ma è stato tutto dovuto alla situazione del momento".

Di Nunno ha ricordato ai supporter del Lecco che "ha preso la squadra in tribunale e l’ha portata in B" (e non fa una grinza). Poi la rabbia gli ha fatto dire che gli stessi tifosi "si meriterebbero la terza categoria" (e qui invece è andato oltre perché i tifosi del Lecco meritano ben altro). "Mi scuso coi tifosi, ma mi hanno provocato".

Il patron è fumantino, ora bisogna guardare avanti. Resta da vedere se dopo questa sfuriata il rapporto della proprietà con la tifoseria, mai troppo idilliaco, ritornerà perlomeno sui binari della civile convivenza, almeno fino a fine stagione. Di Nunno, sull’esito della stagione, è realista e, quindi, molto pessimista. "Siamo già con un piede e mezzo in C, per salvarci ci vorrebbe un miracolo. Sono molto deluso".

“Aglietti ci crede? E fa benissimo, ci mancherebbe, l’ho preso al posto di Bonazzoli perché portasse la squadra alla salvezza". Aglietti che 10 giorni fa, dopo il ko col Sudtirol, è stato vicinissimo all’esonero con Foschi, l’allenatore della promozione in B esonerato ad inizio stagione dopo poche partite, pronto a subentrare. Poi dopo una nottata di riflessione, Di Nunno l’aveva confermato. "Mi sono scusato anche con mister Aglietti, gli ho rinnovato la fiducia anche dopo il ko contro il Palermo. Sarà lui l’allenatore del Lecco fino a fine stagione. Stia tranquillo…".

Infine in un’intervista riportata dal sito ilovepalermocalcio.com Di Nunno ha aggiunto: "Siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro. Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti"

Alla notizia, ha fatto seguito un comunicato di calciatori e tecnici tesserati. "Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno - si legge - deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza".