
Laura Maiorano
Valmadrera, 23 giugno 2016 - A volte ritornano. È la storia di Laura Maiorano, che a distanza di ben ventitré stagioni è tornata a Valmadrera (serie B di basket femminile) per chiudere la carriera proprio da dove era iniziata. Era il lontano ’93 quando l’allora diciottenne Laura, al primo campionato in casacca biancoblù, vinse il torneo cadetto guadagnandosi la promozione in A2. Tante avventure scritte sul libro dei ricordi da allora, dall’esperienza alla mitica Geas di Sesto San Giovanni (A2) sino alla bozza stesa alla Polisportiva Comense nel campionato di B appena lasciato alle spalle, stagione avara di soddisfazioni e culminata con la retrocessione. Laura torna a vivere la realtà del basket lecchese dopo un lungo peregrinare sui parquet di mezza Italia tra serie A2 e A3. Uno sport, il basket, di cui Laura è da sempre innamorata persa: escludere la palla a spicchi dal suo mondo almeno ad oggi non se ne parla, anche perché l’animo è rimasto quello di una giovane ragazzina alle prime esperienze. «Di smettere non se ne parla - ci racconta Maiorano -: credo che almeno per altri due anni andrò avanti».
«L’entusiasmo è rimasto quello di una debuttante, fisicamente sto bene e sino a che andare in palestra non mi darà fastidio, di chiudere con la palla a spicchi non se ne parla». Cinque lustri interamente assorbiti dalla pallacanestro non hanno sfiancato il piccolo guerriero di Cantù, anzi. «Devo ammettere che il basket mi ha stregato. Gli stimoli sono ancora belli alti e non vedo l’ora di iniziare questa fantastica avventura alla Sea Logistic. Tornare a distanza di così tanti anni assume un significato speciale, già nella scorsa stagione avevo avuto degli abboccamenti con il presidente Pino Scelfo ma non ne se fece nulla.
«Ora ci troviamo in sintonia anche per i programmi ambiziosi della società e sono ben felice di aver sposato la causa biancoblù». Inutile dire che coach Frigerio punta ad occhi chiusi su Maiorano. A lei verranno affidate le chiavi della regia, la simbolica fascia di capitano invece sembra non interessare il nuovo «cervello» del gioco valmadrerese il suo intervento spazza via ogni dubbio. «È giusto che il capitano rimanga Viganò, i galloni se li è meritati sul campo. Io spero solo di contribuire ai successi di squadra: il nostro obiettivo sono i playoff, speriamo bene».