Lecco, sciopero dipendenti Vismara: pericolo fallimento e 160 posti di lavoro a rischio

I manifestanti hanno protestato contro la banca Intesa Sanpaolo chiedendo di sospendere gli atti ingiuntivi nei confronti dell’azienda. La replica dell'istituto di credito: "Nessuna azione esecutiva contro la società"

I lavoratori dello stabilimento Vismara di Casatenovo in sciopero

I lavoratori dello stabilimento Vismara di Casatenovo in sciopero

Giovedì mattina 160 dipendenti dello stabilimento Vismara di Casatenovo, in provincia di Lecco, hanno scioperato per protestare contro l’azione esecutivo di Intesa Sanpaolo che potrebbe portare al fallimento dell’azienda a partire dal 24 dicembre.

I dipendenti della Vismara hanno manifestato a Milano dalle 10 alle 13:00 in piazza della Scala chiedendo alla Banca ed agli organi istituzionale competenti di rivedere le richieste e di sospendere atti e decreti ingiuntivi che metterebbero a rischio tutti i posti di lavoro dell’azienda.

Parte dei manifestanti sono andati sotto la sede di Intesa Sanpaolo in via Verdi e altri di fronte alla Prefettura milanese. Nel corso della protesta sono stati distribuiti gratuitamente 1.000 panini ai passanti (500 con prosciutto cotto e 500 con mortadella) con un messaggio di sensibilizzazione per la vicenda. 

Il segretario nazionale della Fai-Cisl Massimiliano Albanese ha ricordato in un comunicato che “la vicenda dura da anni ed ha origine dal fallimento delle banche venete, che ha coinvolto tante imprese sane come il gruppo Ferrarini, che detiene l'86% di quote della società Vismara. La vertenza che coinvolge quest’ultima società potrebbe trovare una possibile soluzione dopo la sentenza d'appello del crack veneto, prevista per il prossimo aprile”.

Il 2 dicembre dello scorso, i dipendenti di Vismara avevano già manifestato insieme ai colleghi della Ferrarini contro la richiesta di Banca Intesa della messa all’asta della sede di Ferrarini a Reggio Emilia. L’iniziativa di oggi si inserisce nella più ampia vicenda del concordato preventivo, iniziato con la domanda della capogruppo Ferrarini nel 2018, e concluso con l’omologa definitiva del concordato Vismara nell’ottobre 2021 che aveva messo al sicuro i posti di lavoro.

I sindacati, spiega Albanese, sono impegnati “a chiedere tavoli di confronto a tutti i livelli istituzionali, per poter tutelare i lavoratori e le loro famiglie, che in questo momento rischiano di pagare il prezzo più alto di questa vicenda”.

La posizione di Banca Intesa

In serata l'ufficio stampa di Intesa Sanpaolo ha diffuso una nota per replicare ad alcune dellee istanze espresse nel corso della manifestazione. "I crediti della Banca nei confronti di Vismara sono stati riconosciuti interamente esistenti in via cautelare, istruttoria e monitoria da 13 provvedimenti giudiziari" adottata da diversi tribunali italiani. In questo contesto, l'istituto di credito, "pur avendo ottenuto il decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo nei confronti di Vismara, non ha avviato alcuna azione esecutiva contro la società. Anzi, sono sempre i portavoce della banca a dirlo, "ha dichiarato nella causa pendente che non agirà fino a che il Tribunale di Lecco non avrà deciso l’istanza di sospensione di Vismara".

In aggiunta, sempre a detta di Banca Intesa, il 21 dicembre "il Tribunale di Lecco non ha deciso l’istanza di sospensione presentata da Vismara ma ha fissato l’udienza di discussione proprio in quanto la dichiarazione di Intesa Sanpaolo esclude, fino alla sua decisione, qualsiasi pericolo di danno nei confronti di Vismara e dei suoi stakeholders, compresi i dipendenti". Infine, per quanto è noto alla Banca, "non risultano depositate istanze di fallimento o di liquidazione giudiziale di Vismara e il giudice non può, per legge, procedere d’ufficio".