Da bottega a Barzanò a multinazionale dei salumi, la storia della Fratelli Beretta

Il gruppo per la fine del 2018 prevede vendite in crescita all'estero del 10% e del 5% in Italia

Beretta

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Barzanò (Lecco), 29 aprile 2018 - «Cinque maggio 1812, regnando Napoleone Bonaparte». La mente va dritta ai ricordi scolastici, ma la data che si legge in una delle sale in cui Vittore Beretta ci riceve con Marco Riva, con le odi di Ugo Foscolo o la poesia di Alessandro Manzoni, non c’entra nulla. È invece la copia dell’atto notarile che certifica la nascita della Fratelli Beretta, azienda per la lavorazione delle carni, nata 206 anni fa a Barzanò. Tuttora a conduzione familiare, diretta ora dalla sesta, settima ed ottava generazione, la Beretta ha stabilimenti in Italia (19), negli Usa (3) e in Cina, vicino a Nanchino. Dal 1997 il centro operativo e logistico è stato trasferito a Trezzo sull’Adda. A Barzanò (Brianza lecchese) è rimasta la casa di famiglia e il primo stabilimento costruito nel 1920, in via Garibaldi, da Mario e Felice. Erano stati loro, undicesimo e dodicesimo figlio di Vittore, a dare la svolta che avrebbe visto crescere l’azienda. Del resto, come si legge nell’introduzione a «Il modello Beretta», libro scritto per illustrare filosofia, valori e organizzazione del gruppo, «la nostra è storia di generazioni che si tramandano il mestiere, in cui la bottega diventa prima laboratorio e infine azienda. Dove la vita familiare e sociale si mischiano in modo indistinto, perché la casa è dentro l’azienda, e l’azienda dentro la casa». È il 1812. A Barzanò nasce la prima bottega per la lavorazioni delle carni, suine in particolare. Per oltre un secolo il laboratorio mantiene caratteristiche artigianali. A dare la svolta saranno, nel 1920, Mario e Felice.

«Fino ad allora – racconta Vittore, presidente – per conservare i prodotti si usava la giazzera (la vecchia ghiacciaia). Lo zio Mario e mio padre, Felice, furono i primi a sfruttare l’invenzione delle celle frigorifere. Col nuovo elettrodomestico si poteva destagionalizzare la macellazione e conservazione delle carni». Giuseppe, figlio di Felice, è il primo a entrare in azienda. Quando scoppia la Seconda guerra mondiale i dipendenti sono 35. Nel 1961 muore Mario, due anni dopo, Felice viene colpito da infarto. È il 1964. Anche Vittore entra in azienda. Intanto sono nati i primi supermercati e i Fratelli Beretta sono pronti a servire quella che diventerà la grande distribuzione. A Medolago, è il 1976, la produzione si allarga ai wurstel. Negli anni che seguono verranno acquisti stabilimenti a Langhirano (Parma), in Valtellina, a Piacenza, Oricola (L’Aquila) Carpegna (Pesaro-Urbino). Del 1997 è l’apertura, nel New Jersey (Usa), del primo stabilimento all’estero.

DEL 2007 la joint venture con Yurun, Cina. Il Gruppo è ora composto da Fratelli Beretta, salumi, proprietà al 100% della famiglia, e Piatti Freschi Italia, joint venture al 50% con i francesi di Fleury Michon. Dei 2000 dipendenti della società di famiglia, 1500 sono occupati in Italia. Nel 2017 il fatturato ha raggiunto gli 805 milioni di euro, 305 dei quali realizzati grazie alla esportazioni. Per la fine del 2018 sono previste crescite del 10% all’estero e del 5% in Italia. L’anno scorso Piatti Freschi Italia ha registrato 103 milioni di fatturato. I 338 dipendenti sono divisi tra i sei siti produttivi in Italia e uno negli Usa.