Vivass, più green la Coop “salva-vigneti”

Chiuro, gli oltre 200 soci salutano e ringraziano il presidente e fondatore uscente Salvatore Vitali: "Sempre avanti nell’innovazione"

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CHIURO (Sondrio)

di Michele Pusterla

"Rivolgiamo un unanime ringraziamento al presidente uscente Salvatore Vitali. Non si tratta di semplici ringraziamenti per il suo mandato, ma per il suo operato alla guida dell’associazione Vivass fondata nel 1988 con un gruppo di amici impegnati nella viticoltura valtellinese. Un percorso che è stato sempre di affiancamento alle Cantine Negri e al Gruppo Italiano Vini. In tanti anni l’associazione è cresciuta, passando dai pochi associati sino a diventare la maggiore realtà vitivinicola provinciale. Ad oggi si contano 206 soci con 90 ettari vitati e conferimenti annui che si sono attestati a oltre 5mila quintali".

Così Ettore Bertini alla cerimonia di saluto di Vitali, che fu anche assessore provinciale all’Agricoltura, presenti gli storici cofondatori Casimiro Maule (a lungo direttore ed enologo della Nino Negri di Chiuro), Antonio Busi e Armando Piatta.

"Quelli che ho citato non sono numeri autocelebrativi - ha aggiunto Bertini - ma che dimostrano come da una giusta intuizione, di persone animate da grande volontà, e da una partnership di eccellenza è possibile raggiungere obiettivi di assoluto valore, non solo per quanto concerne la produzione di vino, ma anche per l’attenzione ai vigneti garantita dai nostri tecnici che, da un lato, si occupano dei trattamenti e, dall’altro, puntano alla conservazione dei terrazzamenti vitati. La Vivass non fa solo produzione di uve, ma fa tutela del territorio e, in un contesto sociale in evoluzione, questa deve essere un’eredità che dal passato diventa una leva per la continuazione e lo sviluppo della viticoltura valtellinese". E tecnici preparati aiutano il viticoltore a evitare l’uso di principi attivi nel vigneto e a impiegare il fitomarmaco corretto, per una "coltivazione più green".

I soci presenti al commiato del presidente, che lascia l’incarico per il pensionamento, hanno affermato che si tratta di "una presa di coscienza per quanto fatto sinora e di quanto si potrà fare ancora in futuro. A Vitali la più viva gratitudine per la passione, l’impegno e i risultati che ha ottenuto nei molti anni durante i quali è stato al vertice dell’associazione dimostrando un non comune senso di attaccamento e un affetto difficilmente riscontrabile in altri contesti". "Al primo presidente - ha concluso il vigneron Bertini - tutti riconosciamo il merito di avere contribuito, in maniera determinante, alla crescita e all’affermazione di Vivass, di averla accompagnata durante lo sviluppo cogliendo, sempre in anticipo, la necessità di innovazione".