DANIELE DE SALVO
Cronaca

Lecco, ville abusive a Malnago: non tutte saranno rase al suolo

Il sindaco Brivio: "È una questione tecnica, non politica"

Una delle villette abusive

Lecco, 6 luglio 2018 - La «Beverly Hills» del lago non verrà raso al suolo. Non tutta almeno. A lasciar intendere che probabilmente non sarà necessario abbattere tutte le villette abusive di lusso vista lago, costruite in via ai Poggi a Malnago, lungo la strada panoramica che sale ai Piani d’Erna, è il sindaco Virginio Brivio, che pure nei giorni scorsi ha firmato un’ordinanza «di demolizione delle opere abusive e riduzione in ripristino dello stato dei luoghi». «È sufficiente appunto che vengano rispettate le concessioni e le autorizzazioni regolarmente concesse», spiega il primo cittadino. Come ciò eventualmente sia possibile non compete a lui stabilirlo. 

«È una questione tecnica, non politica – conferma -. Ci sono novanta giorni di tempo affinché i titolari di quel piano di lottizzazione concordino con i funzionari della nostra Amministrazione comunale l’intervento migliore e naturalmente rispettoso della legge e delle prescrizioni». Una soluzione che permetta di sistemare il nuovo quartiere senza distruggerlo dalle fondamenta non pare in realtà molto semplice: al posto dei 3730,68 metri cubi concessi ne sono stati in realtà costruiti più del doppio, cementificando ulteriori 4.672,36 mc, alcuni vani che avrebbero dovuto essere accessori sono stati inoltre trasformati in locali abitativi, i piani seminterrati in realtà sono stati innalzati fuori terra e alcuni fabbricati svettano per più di un metro oltre alle altezze indicate in progetto. 

A quanto pare però gli architetti sono convinti di poter presentare una proposta di intervento che preveda sì opere di demolizione e abbattimento, senza tuttavia distruggere tutto, almeno in quelle unità dove ci abitano già diversi inquilini i quali, al momento di mettere mano al portafogli e di firmare il rogito, non potevano certo sapere che stavano per comperare immobili abusivi e che ora si trovano a vivere in case non solo deprezzate ma per le quali dovranno sborsare altri parecchi soldi per scongiurare il rischio di trovarsi senza un tetto. Sulla complessa vicenda stanno inoltre indagando pure dalla Procura della Repubblica. I magistrati infatti nel febbraio 2017 hanno sequestrato per la seconda volta otto della quindicina di villette vista lago tirate su in barba alle licenze e al Piano di governo del territorio.