Daniele De Salvo
Cronaca

Un esposto sul buco di Retesalute

Presentato dal padre di uno degli ospiti del centro disabili: "Verificare eventuali mancanze da parte dei gestori"

Un esposto in Procura sulla gestione e sul buco di bilancio a sei zeri nei conti di Retesalute, l’Azienda speciale consortile pubblica per i servizi sociali nei 26 paesi della Brianza lecchese. A presentarlo è stato Costantino Scopel, 78 anni, padre di uno dei "ragazzi" del Cdd di Merate, fondatore dell’associazione Il Granaio, che è anche una comunità alloggio di Paderno d’Adda per disabili adulti. "Ho depositato un esposto per verificare eventuali mancanze da parte dei gestori di Retesalute", spiega lui, che ha già vinto un ricorso al Tar sull’aumento delle rette del Centro diurno disabili, frequentato da persone che percepiscono 270 euro al mese di pensione ma che ne devono pagare più di 300 per un servizio che spetta loro di diritto. Il 78enne punta il dito soprattutto contro le scelte politiche, sia a livello regionale dove è stato deciso di stralciare i servizi sociosanitari dalle competenze direttamente in capo all’Ats, sia locali che hanno portato al tracollo. In attesa di un eventuale indagine dei magistrati il suo verdetto intanto è tranchant: "Ogni aspetto della società è stato gestito male, a mio avviso. Speriamo non vengano ridotte ulteriormente le spese sociali per appianare i debiti creati dagli amministratori che sono sempre ben pagati con i soldi delle tasse di tutti noi contribuenti".